Firenze celebra il ruolo femminile in un tour virtuale che supera ogni barriera e ci porta alla scoperta di volti e segreti delle donne romane.
La Galleria degli Uffizi aveva appena inaugurato lo scorso novembre la mostra Imperatrici, matrone, liberte. Volti e segreti delle donne romane, quando le restrizioni per la pandemia costrinsero alla chiusura. Ora i musei sono nuovamente accessibili e si può visitare la mostra fino a domenica 13 giugno 2021. Abbiamo però anche la fantastica possibilità di fruirne anche senza doverci spostare da casa.
L’esposizione Imperatrici, matrone, liberte curata da Novella Lapini è stata infatti interamente digitalizzata e resa disponibile per un tour virtuale liberamente accessibile da computer o smartphone sul sito del museo. Le trenta opere esposte, articolate in tre sezioni, permettono di comprendere la vita delle donne romane nei primi due secoli dell’Impero. La mostra si sofferma sul ruolo delle donne di spicco della casa imperiale, ma non solo, senza trascurare interessanti storie di vita quotidiana.
Con un semplice clic è possibile zoomare su ogni dettaglio e visualizzare didascalie e schede tecniche, in italiano o in inglese. Ogni singola opera esposta vi porterà alla scoperta di personaggi noti come Agrippina, madre di Nerone, ma anche di donne di più umili origini senza farci mancare interessanti gossip dell’epoca. Apprenderemo i segreti, le battaglie di emancipazione civile, politica ed economica di imperatrici, matrone, liberte. Lontane ma sorprendentemente vicine.
Una curiosità si cela sul retro dell’ara funeraria in memoria di Giunia Procula. La fanciulla morì poco prima di compiere nove anni, lasciando nella disperazione il padre liberto Giunio Eufrosino e la madre. Sul retro è possibile esaminare la maledizione di Eufrosino nei confronti della moglie traditrice Giunia Atte. La donna, prima di sposarlo, era stata sua schiava. Eufrosino le augura una terribile morte per impiccagione e di finire poi arsa nella pece bollente, rea di aver violato il patto coniugale e di aver rotto quello di clientela che la legava essendo stata lei una sua schiava. Inoltre la accusa anche per le pratiche magiche con cui lo avrebbe sedotto e fatto ammalare. Se non fossimo nell’antica Roma potremmo pensare di essere fra i personaggi di una delle nostre attuali fiction.
Sul sito del museo segnaliamo molti altri interessanti contenuti interattivi, sempre comodamente disponibili dal divano di casa.
Paola Giannò
Foto in alto: Imperatrici, matrone, liberte Sala Detti e Sala del Camino Museo degli Uffizi – Firenze
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