Il “risveglio” di Midge passa dalla scoperta di un talento comico inaspettato nel momento peggiore della sua vita, all’utilizzo di quel talento per una strepitosa rinascita.
In una parola: fantastica! È davvero così Miriam Maisel, Midge per gli amici. E non perché sia tremendamente spiritosa, solare, sempre curata e senza difetti. È fantastica perché sa chi è tanto da riuscire a riderci sopra. La nostra eroina nasce dalla penna di Amy Sherman-Palladino che con questa pluripremiata serie tv (Amazon Prime Video) riconferma il suo talento grazie a una scrittura travolgente e alla sua dedizione ai personaggi.
La fantastica signora Maisel racconta la storia di Miriam (Rachel Brosnaham), prima moglie e poi giovane madre dell’Upper East Side di fine anni ’50. Insomma, la perfetta donna americana dell’epoca. La vita di Midge inizia a cambiare quando, appena mollata dal marito, si butta ubriaca sul palco dello sgangherato Gaslight Café. Qui rivela il suo naturale talento comico e inizia la sua scalata allo showbiz.
Non è facile inquadrare Midge Maisel, ha un carattere complesso e pieno di contraddizioni. La sua estrazione sociale le regala dei privilegi e la rende inconsapevole dei malumori politici e sociali pronti a esplodere in un ’68 che incombe. La sua è quindi un’emancipazione personale nel modo più assoluto. Il suo umorismo scorrettissimo, dissacrante, anche un po’ volgare per gli espliciti riferimenti sessuali, è rivoluzionario nella perbenista e maschilista società americana del tempo.
Maisel, fisico da ballerina e stile da vendere, è sempre fasciata da abiti elegantissimi, capelli in piega, risposta pronta e divertente, sempre capace di ammaliare, sempre perfetta padrona di casa… Troppo! Ma è proprio questo il suo difetto più grande: l’ossessione per la perfezione. Questo ci rivela molto della condizione femminile dell’epoca e purtroppo anche di quella attuale. E ci fa scoprire molto anche del carattere di Midge, una donna che si dimostra dipendente dallo sguardo, dal giudizio e dall’approvazione altrui.
È solo sul palco, dove per qualche decina di minuti a sera dona al pubblico un po’ di risate, che Maisel regala a se stessa un po’ di auto indulgenza e prende coraggio. Fare commedia di se stessi, della propria vita è come essere in una costante seduta d’autoanalisi. Vuol dire mettersi nudi davanti al pubblico. Si vince o si muore. E lei si rivela per quello che è. Spettacolare e rivoluzionaria, allegra e brillante, divertente e intelligente, spumeggiante e coraggiosa. In una parola: fantastica.
Cinzia Inguanta
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