I biscotti di Baudelaire di Alice B. Toklas, «miscuglio di ricette e ricordi»

«Spesso la malattia lascia la mente libera di vagare e far congetture […]. Questi pensieri mi hanno spinta a rovistare nella mia enorme collezione di ricette e a mettere insieme questo libro.»

Oltre a essere una lettura “golosa”, con I biscotti di Baudelaire (Bollati Boringhieri edizioni) di Alice B. Toklas facciamo un salto indietro nel tempo di un secolo. Il libro non è una semplice raccolta di ricette, ma «un miscuglio di ricette e ricordi» che intreccia piatti della cucina francese con aneddoti della vita quotidiana di Toklas, che ci racconta per chi, fra i tanti personaggi illustri che frequentavano la sua casa, quel particolare piatto era stato cucinato oppure quale, fra gli amici, le aveva confidato la ricetta del pollo che le aveva servito a cena. Fra queste pagine troviamo la marmellata di cocco di Stephane Mallarmé, le uova di Francis Picabia, l’insalata di Alexandre Dumas figlio, l’omelette dal libro di cucina di George Sand insieme a molte altre ricette la cui paternità è sempre specificata, sia che si tratti di un “genitore” dal nome altisonante o di un piatto ideato e realizzato da uno dei cuochi di casa Toklas.

I biscotti di Baudelaire è un libro indicato per chi ama cucinare, perché le ricette sono quasi tutte alla portata di ognuno, e non occorre essere cuoche o cuochi esperti per realizzarle. Sono ben spiegate, inoltre vi sono anche consigli pratici per non fallire nella realizzazione e piccoli trucchi per conferire un gusto particolare a un piatto. Toklas ci informa che «la panna […] dev’essere amalgamata agitando la padella, non mescolando,» che «due cucchiai di cognac vivace aggiunti alla carne di manzo o di agnello le conferiscono un sapore molto particolare, indefinibile» e che «l’agnello arrosto innaffiato col porto è una cosa dell’altro mondo.» Le ricette sono per tutti i gusti: dalle minestre, alla carne, alle verdure, pesce e uova, davvero c’è solo l’imbarazzo della scelta, e credetemi se vi dico che viene voglia di mettersi subito ai fornelli.

alice-b-toklas-i-biscotti-di-baudelaireÈ anche, però, un libro per chi desidera fare un viaggio nella Francia della prima metà del 1900. Alice Toklas, insieme alla compagna Gertrude Stein, inizialmente a bordo della loro Zia Pauline, in seguito sostituita dalla nuova Lady Godiva (questi i nomi che avevano dato alle loro automobili), ci invitano a seguirle nelle loro scampagnate e gite fuori porta. Anche se tutto riconduce al cibo – amanti del mangiar bene, Toklas e Stein non mancano di fermarsi in questo e in quel ristorante oppure a colazione o a cena dagli amici – le ricette sono mescolate a curiosità e aneddoti: dai serviti portati in tavola dai loro ospiti ai menù eseguiti, alle difficoltà nel reperire il cibo durante gli anni della Seconda guerra mondiale piuttosto che un buon domestico.
I biscotti di Baudelaire è un libro per chi ama cucinare ma anche per chi preferisce evitare pentole e padelle e sedersi alla tavola già imbandita, da leggere (e da gustare) praticamente ovunque: su un prato di montagna, sotto l’ombrellone o sul divano di casa.

Alice B. Toklas (1877 – 1967) nacque negli Stati Uniti ma trascorse molti dei suoi anni in Francia, dove conobbe Gertrude Stein con la quale visse fino alla morte di quest’ultima. I biscotti di Baudelaire fu scritto durante i mesi di una lunga indisposizione che la costrinse a letto, per «sfuggire alla monotonia e alla dieta rigorosa della malattia.»

Paola Gradi

Foto in alto: Alice B. Toklas nei primi anni sessanta

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