Cosa succede e dove sono finite le donne afghane?

donne afghane -afghanistan
Vi invitiamo a firmare la petizione online di Change.org per l’istituzione di corridoi umanitari per salvare le donne afghane e i loro bambini.

«Creare subito corridoi umanitari internazionali per mettere in salvo le donne afghane e i loro bambini, così come i bambini degli orfanotrofi di tutte le città cadute in mano ai talebani». Questa è la petizione online che ti invitiamo a firmare. L’istanza è promossa da Luisa Castellazzo su Change.org, ed è diretta ai Ministeri degli Esteri e degli Interni. In questo momento siamo prossime alle 300.000 firme raccolte.

«Perché nelle terribili immagini della folla in fuga all’aeroporto di Kabul non si vedono donne?». Così s’interroga Natalia Aspesi in Afghanistan, le nostre lacrime per quelle donne, il pezzo che porta la sua firma e pubblicato su La Repubblica di ieri (17/08/2021). Leggetelo, propone una serie di riflessioni molto interessanti. Sottoscrivo parola per parola di quanto scrive la giornalista, provando smarrimento e vergogna. Le donne afghane con i loro figli, infatti, sono state abbandonate a Kabul non solo dai loro uomini, ma anche da tutte e tutti noi.

Aspesi conclude così il suo articolo: «Dico di indifferenza soprattutto mia, che non so, come tante di noi, quale era la situazione delle donne in Afghanistan prima della attuale fuga americana. Davvero sino a pochi giorni fa non erano velate? Davvero riempivano le università? Davvero sposavano chi volevano? Davvero erano libere? Davvero, come noi, si preoccupavano della parità di genere e si dichiaravano non binarie? Anche lontano da Kabul, tra le montagne, nei villaggi sperduti, dove forse il tempo si è fermato da sempre e con il ritorno della Repubblica Islamica, nulla cambierà, perché nulla era cambiato, per le donne».

Non lasciamo ancora sole le donne afghane, iniziamo firmando la petizione su Change.org.

Cinzia Inguanta

In alto: illustrazione di Noemi Cagnazzo 

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