Cantautrice di punta della scena nordamericana, ha iniziato la sua lenta ma inarrestabile ascesa con la colonna sonora del film Magnolia.
Perché non affrontare un coast to coast con Aimee Mann? Nata a Richmond, Virginia, l’8 settembre 1960, è chitarrista, bassista e cantautrice statunitense. Si può tranquillamente affermare che si tratti di una cantautrice pop/folk anche se agli inizi della sua carriera ebbe una produzione punk con un gruppo chiamato Young Snakes per i quali lasciò il Il Berklee College of Music, di Boston, lanciandosi in una carriera da musicista che la portò a salire sempre più le vette del successo.
Si parla degli Stati Uniti, perché qui in Europa è conosciuta quasi esclusivamente per la colonna sonora del film di Paul Thomas Anderson Magnolia. Pare addirittura che Anderson si sia ispirato per il film a due album di Aimee Mann scegliendone infatti diversi brani già esistenti e facendone scrivere altri appositamente. In questo modo, con un successo strepitoso, Aimee Mann viene nominata al Premio Oscar per la canzone Save Me.
Quando ascoltai Aimee Mann per la prima volta ero fermamente convinta, chissà perché, che si trattasse di una persona dalle forme morbide, con un bel contrasto tra pelle chiara i capelli scuri, forse neri. Quando feci ricerche su di lei vedendone l’estrema magrezza, la pelle così bianca e i lunghi dritti capelli biondissimi rimasi sconcertata. Forse perché la voce e le canzoni tradiscono una decisione e una forza che il suo aspetto non lascerebbe sospettare. Questo si svolge esclusivamente nel mio immaginario.
Infatti l’associazione Aimee/Claudia (una delle protagoniste principali del film Magnolia) è quasi inevitabile, volendo essere sinceri (ma non per me evidentemente). Anche Claudia infatti è magrissima, bionda e dalla pelle chiara ma, lei, ha un carattere fragile. Nel film Claudia, a un primo appuntamento particolarmente ben riuscito, dopo essere andata un attimo in bagno a “rifarsi il trucco” chiede, tornando, «Ti spiacerebbe se ora che ci siamo conosciuti, non ci vedessimo mai più?».
Nella canzone Deathly, già contenuta nell’album Bachelor N°2 e inserita nella colonna sonora di Magnolia, Aimee attacca così:
Now that I’ve met you
Would you object to
Never seeing each other again
‘Cause I can’t afford to
Climb aboard you
No one’s got that much ego to spend
So don’t work your stuff
Because I’ve got troubles enough
No, don’t pick on me
When one act of kindness could be
Deathly
Che anche Aimee Mann abbia un passato difficoltoso che l’ha resa particolarmente fragile nel corso della vita e che per questo abbia dato luce a lavori di una sensibilità estrema? In Lost In Space del 2002 c’è una canzone particolarmente straziante che si intitola It’s not in cui la protagonista è ferma a un semaforo, evidentemente di notte, che cambia colore, dal rosso al verde al giallo e ancora rosso e lei non riesce a premere il pedale dell’acceleratore. Non si può non notare quanto americano sia il sound di questa artista che definirei tra il pop e il folk appunto. Una buonissima colonna sonora per attraversare gli Stati Uniti coast to coast con Aimee Mann e un folk di qualità elevatissima.
Una delle particolarità che ce la rende simpatica, inoltre, è stata la sua scelta di indipendenza da compagni, mariti ed etichette musicali, quando ha fondato nel 1999 la SuperEgo Records con cui ha potuto produrre e riprodurre nuovi e anche vecchi lavori che non ebbero particolare successo a causa del fallimento dell’etichetta musicale con cui erano usciti.
L’ultimo lavoro è Mental Illness, del 2017, suo nono album. Lo stile si consolida diventando forse appena più pop, ma la voce e la sua chitarra non tradiscono mai. È la nostra Aimee Mann con un’anima profonda come gli oceani e una voglia di vivere pazzesca.
Laura Massera
Foto in alto: Aimee Mann