Spesso si sentono racconti di molestie e prepotenze, ma esistono anche casi in cui chi ha abusato ha pagato il prezzo che la legge pretende.
Il 26 novembre alla Biblioteca CiviCa di Calenzano, nell’ambito della settimana contro la violenza sulle donne, si è tenuta la conferenza spettacolo Bread&Roses. A condurre la serata sono state l’attrice Daniela Morozzi e l’avvocata Marina Capponi, autrici anche dell’omonimo libro edito da Porto Seguro; le musiche di Chiara Riondino hanno creato l’atmosfera.
Ma di cosa parla lo spettacolo? Morozzi e Capponi hanno portato in scena alcune storie contenute nel loro volume, storie vere di soprusi, violenze e discriminazioni che l’avvocata ha seguito professionalmente. Storie di donne che hanno subito molestie o stalking, sia sul lavoro che nella vita privata. Ma, come hanno tenuto a puntualizzare a inizio serata, queste sono storie che finiscono bene (se così si può dire, tralasciando il trauma emotivo). Spesso si sente raccontare solo di casi che non trovano rivalsa, invece Morozzi e Capponi hanno voluto raccogliere vicende di donne che, dopo tanto patire, hanno trovato giustizia. Il loro intento è affermare che esiste una strada per potersi difendere, che le leggi ci sono, sono sempre più complete, e si possono, anzi si devono, applicare.
La battaglia è dura e lunga, la donna abusata sa che dovrà combattere e sopportare tanto, ma deve sapere che non è sola. Deve sapere che certi comportamenti non sono legittimi né ammessi, sia di fronte alla società che, soprattutto, davanti alla legge. È necessario creare dei precedenti, punire chi si esibisce in certe squallide condotte, per far capire che sono illegali e punibili. Purtroppo la mentalità patriarcale di soprusi verso le donne minimizza quegli atteggiamenti abusanti, spesso ridotti a goliardata, ma che hanno un nome specifico, ovvero molestie. È recente il caso della giornalista Greta Beccaglia, palpeggiata in diretta tv da un tifoso perché «avevamo perso la partita.» Quello non è stato un gesto goliardico, è stata una molestia in piena regola, e il fatto che in molti e molte non se ne rendano conto è piuttosto grave. Bread&Roses ci racconta che da un gesto come quello si può arrivare a molto di più, perché chi lo commette si sente legittimato a poterlo fare. Legittimato perché nessuna si è mai opposta, perché culturalmente le donne hanno sempre accettato a testa china, consce del fatto di non avere nessun tipo di difesa. Ma adesso la legislatura protegge le donne e condanna atti del genere, così da poter rialzare la testa e dire: verrai punito. Ed è appunto questo lo scopo del libro e dello spettacolo: dichiarare che si può ottenete giustizia, che è ora di dire basta e far applicare la legge e le pene previste.
Le storie contenute in Bread&Roses e lette in modo magistrale da Daniela Morozzi sono state toccanti, in alcuni tratti da far accapponare la pelle. Marina Capponi ha spiegato ogni vicenda nei singoli dettagli giudiziari e nel travaglio della lotta, a volte anche offuscata dalla vergogna. Chiara Riondino poi ha reso prezioso ogni racconto con la sua voce calda e la sapienza nelle dita che pizzicavano le corde della chitarra. È stata una serata importante che ha donato un messaggio altrettanto importante: agli abusi è doveroso ribellarsi ricorrendo a una legge che esiste e che tutela, finalmente, anche le donne.
Serena Pisaneschi
Foto in alto: un momento della serata