Donna, imprenditrice, mamma organizzata e pragmatica ci svela i trucchi del time management a seconda delle nostre personalità.
Valeria Santini è l’autrice del Manuale pratico per mamme imprenditrici appena pubblicato da Engage Editore. Si definisce fiorentina impertinente, organizzata e pragmatica. Ha una laurea a pieni voti in scienze della comunicazione, tre figli adolescenti, un cane, un ex marito e io ero molto curiosa di leggere la sua prima pubblicazione e di conoscerla.
Come è nata l’idea di scrivere questo manuale?
«Avevo già scritto in passato, ho vinto anche un premio da giovanissima, ma non avrei mai immaginato di scrivere qualcosa di così specifico e settoriale. Frequentando una scuola per consulenti aziendali a Bologna e parlando di time management mi sono resa conto che mancava qualcosa per aiutare le mamme imprenditrici, che sono chiamate a essere organizzate nella loro attività lavorativa ma non solo. Qualcosa che fosse di supporto per conciliare tutto.»
Cos’è il time management?
«È la capacità di gestire le priorità e l’organizzazione del lavoro partendo dalla pianificazione, dall’organizzazione e valutazione dei tempi di realizzazione di qualsiasi attività. È’ utile per organizzarsi sul lavoro ma anche nelle nostre attività extra lavorative. Si tratta di un metodo per fare più velocemente possibile e nel miglior modo possibile quello che dobbiamo svolgere. Può sembrare qualcosa di complicato, in realtà non è un’impresa così impossibile.»
Può essere semplice per chi è già di suo una persona organizzata, ma per chi non lo è?
«Sono una persona caratterialmente molto organizzata e la mia vita mi ha portato a esserlo ancora di più. Questa caratteristica non è di tutti però, ci sono persone che cronicamente non riescono a organizzarsi, pur avendo tantissime altre doti e capacità. C’è chi incontra difficoltà anche nella semplice compilazione dell’agenda. Le tecniche per apprendere questa capacità in realtà sono molto semplici, il punto di svolta però è nell’enneagramma e nella nostra personalità, aspetto fondamentale che affronto nel manuale.»
Quali possono essere le tecniche?
«Ce ne sono molte. Una può essere quella della matrice di Eisenhower. Senza farsi spaventare dai paroloni, è quella tecnica che semplicemente ci dice di fare quello che è urgente e importante. Può sembrare qualcosa di banale, è ovvio che è quella la strada da percorrere, ma non è qualcosa che poi tutti riescono a mettere in pratica.»
Tuttə possiamo imparare a essere organizzatə?
«Credo di sì perché le tecniche non sono complicate, ciò che invece ci mette in difficoltà è quello che sta a monte. Per questo, come dicevo prima, occorre riflettere sull’enneagramma e sulle paure che inconsciamente ostacolano il nostro fare. Una volta individuato il nostro limite è possibile superarlo. In questo modo possiamo anche imparare a relazionarci meglio con gli altri, oltre che con noi stessi. Ognuno di noi ha il suo enneatipo, che nasce da come abbiamo imparato a gestire una sofferenza infantile, anche qualcosa di molto banale. Tutti abbiamo avuto delle sofferenze e abbiamo trovato un metodo che ci ha permesso di risolverle. Nel tempo quello diventa il nostro modello inconscio di risoluzione, è su questo aspetto che possiamo intervenire.»
Leggendo il titolo del suo manuale sembra che sia rivolto solo alle madri: è proprio così?
«In realtà, no. È rivolto alle donne che devono gestire un ambito lavorativo, non necessariamente di tipo imprenditoriale, e uno familiare. Non è detto che siano madri, oggi i modelli familiari sono molto vari. Possono doversi occupare dei genitori, essere zie di una nidiata di nipotini o avere tante altre situazioni extra lavorative; quindi il contenuto del manuale può essere utile anche per altre casistiche.»
Il suo manuale è rivolto alle donne. Nell’organizzazione familiare non è pensabile di coinvolgere anche gli altri componenti?
«Certamente. In principio l’idea è nata dalla riflessione sulla mancanza di un aiuto per le donne, che sono quelle che maggiormente e da sempre sopportano il carico familiare. Poi ho anche pensato che se siamo noi donne il fulcro è anche con il nostro agire e modo di essere che possiamo influenzare il mondo che ci circonda, credo che si possa partire da questo. Se in famiglia, ma anche nel lavoro, io mi assumo la responsabilità di affermare come mi sono organizzata anche gli altri membri saranno chiamati in qualche modo a rispondere di conseguenza. Tutto questo può essere messo in pratica serenamente e senza conflitto. Sono tante le situazioni quotidiane in cui scattano questi meccanismi, sia con mariti o compagni ma anche con i figli. Le mamme che continuano a preparare la borsa del calcio ai figli quando sono benissimo in grado di farlo da soli è un esempio. Altro caso è l’abitudine di lasciare la cena pronta perché quella sera siamo fuori, quando magari figli e marito sono perfettamente in grado di prepararsi un pasto. È un discorso ampio che, partendo dalle nostre paure e dall’enneagramma, vede entrare in gioco il multitasking e la causatività a cui faccio riferimento nel libro.»
Ringraziamo Valeria Santini per la piacevole chiacchierata e per gli interessanti spunti di riflessione. Se siete curiosə di conoscere il vostro enneagramma potete farlo gratuitamente contattandola dal suo sito. Leggendo il suo libro mi sono fatta una vaga idea di quale sia il mio, ma credo proprio che la contatterò per verificarlo.
Paola Giannò
Foto in alto: Valeria Santini
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