Scienziata, appassionata di robotica e di letteratura, è la prima donna a ricoprire la carica apicale del Consiglio nazionale delle ricerche.
La dottoressa Maria Chiara Carrozza da aprile 2021 è Presidente del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), principale ente pubblico di ricerca italiano. Dopo il diploma al liceo scientifico e la laurea in fisica sulle particelle elementari all’Università di Pisa, si specializza in bioingegneria alla Scuola Superiore S. Anna. Da sempre è appassionata di robotica, settore che ha caratterizzato la sua attività di ricerca e la carriera accademica. L’impegno e i riconoscimenti a livello internazionale rendono il suo curriculum vitae lungo sei pagine e non è sicuramente esaustivo. È stata ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca dal 2013 al 2014.
Maria Chiara Carrozza è la prima donna in novantotto anni a ricoprire il ruolo di Presidente del CNR, ma come lei stessa afferma questo, pur rappresentando un simbolo importante, non può esser solo una questione di superficie. Non basta che una donna sia presidente, c’è ancora molto da fare perché le scienziate non siano invisibili e per contrastare il fenomeno della disoccupazione femminile che con la pandemia è stata ulteriormente colpita. Urge un cambiamento e occorre metterlo in atto all’interno della nostra società.
A distanza di pochi giorni dalla giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza le parole di una scienziata affermata, che potete riascoltare qui su Raiplay, rappresentano un’importante speranza per il futuro. Ad oggi le ragazze che scelgono un percorso di studi nell’ambito delle materie STEM (acronimo inglese che identifica le materie scientifiche) sono in numero nettamente inferiore rispetto ai ragazzi, anche se le iscrizioni sono in aumento. Si tratta di percorsi di studi che attualmente, e ancora di più nel futuro, possono offrire grandi opportunità ai nostri giovani. Sono settori in cui le aziende segnalano la difficoltà nel reperire candidati. Le ragazze non possono restare escluse da queste opportunità solo perché stereotipi culturali sostengono che la matematica è cosa per maschi.
Maria Chiara Carrozza come Presidente del CNR si prefigge di ridurre l’attuale gender gap e prevede un piano di politiche attive che possano garantire un’inversione dell’attuale tendenza. Nell’orientamento agli studi dei giovani occorre stimolare l’interesse per la ricerca, il viaggio e la curiosità per gli altri mondi. Temi centrali dei prossimi anni saranno il cambiamento climatico, la transizione digitale e le disuguaglianze: argomenti verso i quali i giovani di oggi hanno già una grande sensibilità e sui quali possiamo supportarli.
Le sue parole, poche, semplici e dirette, sono piene di speranza per il futuro. Vi consiglio di ascoltarle e, se riuscite, di farlo con i ragazzi che vi circondano. Maria Chiara Carrozza fin da bambina sognava di diventare una scienziata ed è da sempre anche un’appassionata lettrice. Sicuramente fra i suoi autori preferiti ci sarà stato anche Gianni Rodari, indiscusso genio letterario e non solo, che sottolineava quanto incoraggiare la creatività nei bambini sia importante per sostenerli nello sviluppo delle abilità scientifiche. E pensare che qualcuno crede che scienza e fantasia siano due pianeti lontanissimi.
Paola Giannò
Foto in alto: Maria Chiara Carrozza
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