Worldplaces – Working with migrant women, nuovo progetto di Quid Verona

Worldplaces – Working with migrant women
Scambio e collaborazione tra mondo non profit e mondo delle imprese per mettere insieme le due metà del mondo lavorativo al femminile.

Il progetto Worldplaces – Working with migrant women è una rete di scambio e collaborazione tra mondo non profit e il mondo delle imprese. L’obiettivo è mettere insieme le due metà del mondo lavorativo al femminile. Il progetto nasce grazie al sostegno della Direzione Generale Migrazioni e Affari Interni della Commissione Europea nel 2021 in quattro Paesi europei: Italia, Portogallo, Germania e Grecia. Capofila della rete è Quid, impresa sociale veronese al femminile con il proprio brand di moda etica Made in Italy.

L’evento di lancio del progetto si terrà martedì 8 marzo 2022 alla Gran Guardia di Verona nell’ambito delle manifestazioni incluse nel calendario di Ottomarzo. Femminile, Plurale – Espressioni, pensieri e azioni a confronto promosso dall’assessorato alla Cultura, Politiche Giovanili e Pari Opportunità del Comune di Verona.

«Worldplaces – working with migrant women – è una rete che nasce facendo leva su best practice che nascono e agiscono nei luoghi di lavoro, formidabili laboratori di integrazione – spiega Anna Fiscale, presidente di Quid –. Attraverso la sezione veronese della rete Worldplaces, insieme al Comune di Verona e D-Hub, vogliamo promuovere le sinergie tra il settore pubblico e quello non profit e aziende in reti locali permanenti, con l’obiettivo ultimo di ridurre gender e integration gap pilotando e sperimentando servizi e processi finalizzati a rendere i luoghi di lavoro più accessibili a donne migranti con basse competenze formali, spesso escluse dal processo di integrazione unico e dinamico che la vita lavorativa può offrire.»

Worldplaces vedrà quattro progetti pilota a livello locale in quattro Paesi europei: Quid (Verona, Italia), SPEAK (Portogallo), GEN2RED (Grecia), Interventionsburo, (Germania). Si progetteranno e sperimenteranno best practice per supportare e coinvolgere direttamente trecento donne migranti e le loro famiglie in quattro aree chiave della vita lavorativa: formazione e leadership, vita e comunità, lingua e cultura, identità. Queste saranno poi riadattate per rispondere ai bisogni di datori di lavoro e aziende attive sul territorio raggiungendo oltre trenta datori di lavoro e aziende e quattrocentocinquanta ambasciatrici in tutta l’UE.

«La rete Worldplaces nasce da Quid Impresa Sociale – aggiunge Valeria Valotto, vicepresidente Quid –, nell’arco di tre anni d’azione. Si tratta di una rete al femminile che ha l’obiettivo di portare insieme sotto la stessa bandiera due realtà del mondo del lavoro, ossia chi sta accedendo al mercato lavorativo e chi invece questo mercato ce l’ha già in pugno. Invitiamo dunque donne di tutte le professioni a qualsiasi punto del loro percorso di carriera che credono nel concetto di rete, a candidarsi come Ambassador e membri del progetto per coinvolgere poi negli anni le realtà per cui lavorano o coinvolgersi personalmente nelle attività che andremo a proporre. Sono più di trenta le Ambassador a oggi già coinvolte, speriamo di raggiungerne cento entro il prossimo 8 marzo.»

La rete Worldplaces fungerà da piattaforma permanente e sostenibile per promuovere lo scambio a livello locale e transnazionale, al termine dell’azione. Nella Giornata internazionale della donna, attraverso Worldplaces Women Talent Day – Talenti senza frontiere, ci sarà il lancio del progetto sul territorio veronese e la sperimentazione di sinergie locali e pratiche virtuose possibili e ad alto impatto sul territorio.

In occasione del lancio dell’iniziativa, il progetto Worldplaces – Working with migrant women diventa anche una mostra visitabile fino al 18 marzo, alla Biblioteca Civica di Verona. Si tratta di una mostra fotografica, Women of worldplaces, che raccoglie gli scatti della fotografa Clara Melchiorre che ritraggono cittadine impegnate nel promuovere pari opportunità lavorative per le donne straniere: le ambasciatrici di Worldplaces.

C.I.

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