Alla scoperta dell’Alabama e delle eroine di Fannie Flagg, donne capaci di mostrare i loro punti forti così come le loro debolezze.
Questo venerdì con i miei consigli vi porto in uno dei miei luoghi letterari preferiti: l’Alabama di Fannie Flagg! Vi propongo, infatti, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop (pubblicato in Italia da Rizzoli). In questo libro ci troviamo a seguire due diverse linee temporali. La prima è nel tempo presente (anni ’80), dove l’anziana signora Threadgoode, ospite di una casa di riposo, incontra Evelyn Couch, una donna infelice e sopraffatta dal senso di fallimento, alla quale inizia a raccontare le vicende avvenute in passato attorno al caffè Whistle Stop. La seconda è dagli anni ’20 in poi, proprio a Whistle Stop, dove la signora Threadgoode ci porta negli anni della sua giovinezza narrandoci gli avvenimenti che hanno coinvolto la sua famiglia e i suoi conoscenti.
Principali protagoniste delle vicende sono Idgie (donna forte e irruenta, che non ci pensa due volte a buttarsi in una rissa per prestare soccorso a chi si trova in difficoltà) e Ruth (riservata, gentile, con un carattere molto dolce) che decidono di aprire il loro caffè, il Whistle Stop appunto, nel quartiere dei neri. Ben presto questo locale diventa il fulcro del paese, luogo perfetto per accogliere le persone di passaggio ma anche gli eccentrici personaggi della zona. Luogo ideale dove fermarsi per una caffè, per mangiare qualcosa cotto al barbecue o i famosi pomodori verdi fritti fatti caldi al momento.
Il punto di forza di Fannie Flag è sicuramente lo stile semplice che riesce a dar vita a molti personaggi femminili ben caratterizzati ai quali il lettore non può fare a meno di affezionarsi. Sono donne forti che si oppongono ai personaggi negativi senza essere “buoniste”. Sono infatti realiste, capaci di mostrare i loro punti di forza così come le loro debolezze. L’ambientazione è fondamentale per lo svolgimento della storia, è così ben descritto che sembra di percepire il profumo del cibo che stanno cucinando e dei fiori dei giardini. È facile immaginarsi passeggiare per le strade, sentirsi spiati da dietro le tende delle finestre dal vicino curioso. Tra le pagine troviamo temi importanti come il razzismo, l’omosessualità, l’integrazione, la condizione femminile e la violenza, tutti affrontati con schiettezza e in modo immediato, e sono proprio i protagonisti stessi che con le loro vicende e i loro comportamenti ci dimostrano come è facile abbattere le barriere.
In accoppiata con il libro di Fannie Flag vi propongo il film che ne è stato tratto nel 1991: Pomodori verdi fritti alla fermata del treno di Jon Avnet (disponibile su YouTube, sia per il noleggio che per l’acquisto). Tra il romanzo e la pellicola ci sono delle differenze, alcuni temi non vengono affrontati, altri trattati in modo più superficiale ma l’atmosfera che vi troviamo è la stessa… anche perché alla sceneggiatura ha collaborato Fannie Flag in persona (che le ha fruttato una candidatura agli Oscar come miglior sceneggiatura non originale). Le interpretazioni di Kathy Bates, nei panni di Evelyn Couch, e di Jessica Tandy, nel ruolo di Ninny Threadgoode, valgono già la visione. Sono sicura che dopo questo film vi sentirete più forti, pronte a ribattere ai soprusi, alle banalità della vita, alle ingiustizie, al grido di «Towandaaaaaa!».
Sara Simoni
Foto in alto: Fannie Flagg
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