Durian Sukegawa ci regala un canto alla vita che ci insegna a trovare la grazia nell’inaspettato e la felicità nelle piccole cose.
La mia proposta per questo venerdì ci porta di nuovo in un luogo lontano, stavolta in terra nipponica, con Le ricette della signora Tokue di Durian Sukegawa (Einaudi, 2018). Un piccolo libro, poco meno di duecento pagine, che si legge in poche ore ma ti avvolge in un abbraccio confortevole e confortante. Ambientato nei sobborghi di Tokyo, la storia ruota attorno a tre personaggi: Sentaro, la signora Tokue e Wakana. Sentaro lavora controvoglia da Doraharu, una pasticceria che vende solo dorayaki (tipico dolce giapponese costituito da due dischi di pasta tenuti insieme dalla famosa marmellata di fagioli azuki, an), solo per ripagare un debito contratto con il proprietario. Wakana, una giovane studentessa, frequenta il Doraharu con le amiche dopo la scuola e ha una situazione familiare difficile. Le vite di entrambi si intrecceranno con quelle dell’anziana signora Tokue, arrivata alla pasticceria di Sentaro per chiedere un lavoro e che poi finirà per cambiare il loro modo di vedere la vita.
Con le sue ricette la signora Tokue ci insegna non solo quanto sia importante il dosaggio del sale nella preparazione di un buon dolce, ma soprattutto che la strada per la felicità passa attraverso l’ascolto di ciò che ci circonda. Mettersi in ascolto della natura permette il compimento della magia, la preparazione della sua marmellata di fagioli azuki. Fondamentale è osservare i fagioli per capire quanta pioggia li ha bagnati, di quanto sole hanno goduto e da quali venti sono stati accarezzati. Anche ascoltare il racconto del viaggio che li ha condotti fino a noi ci permetterà di ottenere un an con un sapore veramente delizioso. Resterete colpiti dall’innata capacità di intrecciare rapporti umani che possiede la signora Tokue. La sua dolcezza, assieme a un simpatico tocco bizzarro, riesce a farsi strada nella vita e nel cuore di Sentaro e Wakana. Durian Sukegawa è molto bravo a scandire il passaggio delle stagioni attraverso la descrizione dei cambiamenti a cui è sottoposto il ciliegio davanti alla vetrina del Doraharu, riempiendoci gli occhi di colori e profumi. Sarà con l’arrivo dell’autunno che inizieranno a circolare voci e il segreto della signora Tokue verrà alla luce. Una malattia legata al suo passato, circondata da sospetti e grande solitudine, una realtà storica giapponese poco conosciuta ma molto dolorosa. Quest’ultima parte aggiunge un sapore amaro a tutta la dolcezza percepita nelle pagine precedenti, un pizzico fastidioso sul braccio dopo molte carezze.
In accoppiata con il libro di Durian Sukegawa vi propongo il film che ne è stato tratto, Le ricette della signora Toku diretto da Naomi Kawase nel 2015 (disponibile su PrimeVideo). Nello stesso anno fu presentato sia al Festival di Cannes che al Toronto International Film Festival. Così come accade nel romanzo, anche nella pellicola al centro di tutto ci sono i rapporti umani che si stringono fra i tre protagonisti. La commistione tra cibo e vita (non certo nuova nel mondo del cinema), solitudini, amicizia e sofferenze crea un’atmosfera delicata. I suoni della cucina arricchiscono il racconto creato nelle pagine scritte, le inquadrature sugli alberi di ciliegio riempiono gli occhi dei colori che avevamo immaginato durante la lettura. Provate a dare una possibilità sia al libro che al film, trascorrerete un bel pomeriggio!
Sara Simoni
Foto in alto: scena dal film Le ricette della signora Tokue
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