Si è conclusa a Firenze la quinta edizione di Didacta, appuntamento annuale di riferimento sul futuro e l’innovazione del mondo della scuola in Italia. La relazione della nostra inviata.
Le STEM sono state al centro del convengo Preparare il futuro per bambine e ragazze che si è tenuto a Firenze all’interno delle mura della Fortezza da Basso dal 20 al 22 maggio 2022 nell’ambito della fiera Didacta per sottolineare l’importanza dell’orientamento delle giovani verso le materie STEM (acronimo inglese di science, technology, engineering and mathematics). La giornalista Paola Tavella ha moderato l’incontro; sono intervenute come relatrici la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, Ersilia Vaudo, astrofisica e Capo dell’Ufficio Diversity dell’Agenzia spaziale Europea a Parigi, Michela Di Biase, Consigliera Regione Lazio e Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela della clientela e educazione finanziaria della Banca d’Italia.
Tutte le relatrici hanno sostenuto, ognuna per il proprio ambito di competenza, come la matematica rappresenti il linguaggio del futuro, dal quale non è pensabile di escludere le donne, soprattutto quelle di domani. Le materie STEM sono e saranno preziose opportunità, senza le ragazze perderemmo talenti e rinunceremmo alla prospettiva dello sguardo femminile laddove la diversità rappresenta un valore aggiunto e non solo in termini economici. Una trasformazione culturale si impone non solo perché le donne fino a oggi sono state escluse dalla scienza, ma perché la scienza ha bisogno delle donne. Se ci lasciamo scappare questa opportunità ne subiremo tutti e tutte una perdita.
Ersilia Vaudo ha rappresentato come il Global Gender Gap Index del 2021 indichi come necessari altri 267 anni per il raggiungimento della parità di genere, con una tendenza che dal 2018 è andata pure peggiorando a causa degli effetti della pandemia Covid. Lo studio della matematica rappresenta una condizione necessaria per il raggiungimento delle pari opportunità. Magda Bianco ha sottolineato che il gender gap è determinato anche da stereotipi culturali che limitano l’accesso delle ragazze agli ambiti scientifici, come ad esempio la convinzione che la matematica sia cosa per maschi. Stereotipi spesso inconsapevoli, presenti in famiglia, a scuola e nei diversi contesti sociali, sui quali occorre intervenire fin dalla più tenera età con un apprendimento interattivo che appassioni le ragazze facendo loro comprendere che nessun ambito può essere loro precluso.
Il contributo della Consigliera della Regione Lazio Michela di Biase ha invece riguardato la prima legge regionale volta a sostenere l’orientamento delle ragazze verso le materie STEM. Un esempio che si spera rappresenti un modello anche per altre regioni. Un impegno concreto per orientare e sostenere le ragazze in un percorso scolastico coerente con le proprie attitudini, per contrastare pregiudizi e stereotipi di genere ma anche promuovere la formazione, il rafforzamento delle competenze, l’aumento della presenza in ambito lavorativo e nei percorsi di sviluppo delle carriere delle donne nelle discipline STEM.
Le relatrici hanno anche espresso l’importanza, in sintonia con quanto previsto dal nostro progetto editoriale, di fornire alle donne di oggi e di domani modelli di donne che troppo spesso sono passate inosservate o sminuite. C’è un particolare sulle relatrici del convegno che mi ha colpita e sul quale vorrei richiamare l’attenzione di chi ci legge: ad eccezione della ministra Bonetti, tutte le altre relatrici non sono presenti su Wikipedia, forse c’è del materiale per Camelia Boban e la sua Wikidonne.
Paola Giannò
Foto in alto: Didacta, Firenze, Fortezza da Basso
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