Un anno di eventi e iniziative per celebrare l’eclettica astrofisica, accademica e divulgatrice fiorentina che amava le stelle.
Margherita Hack lo scorso 12 giugno avrebbe compiuto cento anni e oggi ricorre l’anniversario della sua morte avvenuta nel 2013. Astrofisica, accademica, divulgatrice scientifica e attivista, Margherita Hack era nata a Firenze ed è sempre stata molto legata alla sua città natale, anche da Trieste dove fu la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico dal 1964 al 1987. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, per ricordare questa donna oltre il consueto, ha dato il via il 12 giugno a una serie di iniziative per celebrarla.
Nella ricorrenza del giorno della sua nascita è stata posta una targa commemorativa sopra il portone della sua casa natale in via Caselli. Una piccola strada del quartiere del Campo di Marte, di cui nessuno ricorda mai il nome pur essendo piuttosto trafficata, su cui si affaccia la finestra della mia camera di ragazza proprio di fronte a quel numero civico 1 dove Margherita Hack era nata. Mi piace pensare che in “quella stanza tutta per me”, dove studiavo a dire il vero di malavoglia, sia arrivato un po’ di quello spirito indipendente e appassionato che caratterizzava la nostra valente concittadina.
Fra le altre iniziative il Comune di Firenze sta lavorando a un bellissimo affresco di street art dedicato a lei da realizzare sulla scuola Dino Compagni e sempre a Margherita Hack sarà dedicato il prossimo anno scolastico delle scuole medie e superiori. Fino al 30 giugno sarà anche possibile ammirare l’esposizione di undici poster d’artista in una mostra a cielo aperto diffusa in vari spazi della città nell’ambito dell’iniziativa “Nella notte la guidano le stelle”. A Firenze nel corso del 2020 era già stato dedicato a Margherita Hack un ponte della nuova tramvia nel quartiere di Novoli.
Onorare le grandi donne che hanno contribuito allo sviluppo del nostro Paese è un importante strumento per mantenere viva la memoria e proporre modelli di vita positivi alle nuove generazioni. Sono tanti i contributi per ricordare e approfondire la conoscenza, anche per i più giovani, dell’astrofisica italiana. Solo per segnalarne alcuni, ricordiamo la puntata a lei dedicata del documentario disponibile su Raiplay La prima donna che e il libro La mia vita in bicicletta edito da Ediciclo che ripercorre la sua vita attraverso la passione per le due ruote tanto amate da Margherita, che scelse di fare in sella alla sua bici anche il viaggio di nozze.
Paola Giannò
Foto in alto: Margherita Hack
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