La voglia di urlare: basta. Il racconto pubblicato oggi è un brano tratto dal romanzo “Bianca” di Cinzia Inguanta. Si ringrazia Bonaccorso Editore.
Nuovo appuntamento con Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni.
Mi chiedo quando sia successo che ci siamo allontanati così. Per quanto mi sforzi non riesco a trovare un momento preciso. La cosa è avvenuta giorno dopo giorno, senza che ce ne accorgessimo. Piano, piano.
Vado a chiudermi in bagno e m’infilo sotto la doccia ripensando a quanto mi piaceva, nei pomeriggi come questi, rimanere a oziare nel letto dopo aver fatto l’amore, con l’odore del sesso addosso.
Adesso non riesco nemmeno a guardarlo, tengo gli occhi chiusi, mentre consumiamo un atto, che sempre più spesso ha il sapore del rancore. Non voglio vedere, ma soprattutto non voglio farmi guardare. Quando finisce è ancora peggio.
Non so come nascondere la vergogna per la finzione inscenata, non so come fuggire dal senso di colpa che mi opprime e allora scappo e mi chiudo in bagno, sperando di non fargli troppo male, sperando che non si accorga delle mie menzogne silenziose, con dentro la voglia di urlare: basta.
Cinzia Inguanta
Foto in alto: di Kellepics su Pixabay e Cottonbro su Pexels
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Racconto tratto da: Bianca, Bonaccorso Editore (2011)