Lunedì 10 ottobre sarà la Giornata mondiale dei disturbi mentali, vi proponiamo alcune riflessioni dell’alter ego di Gloria Wardlow.
«Le donne sono tutte matte» sentenzia il maschio medio con una punta di goliardia, forse per accaparrarsi la risata di un amico.
«Permettetemi di dissentire al riguardo.»
A quel punto, forse, ti squadreranno dall’alto in basso con tanto di occhiatina complice che non conferma altro che la tua dubbia sanità mentale.
«Detto con quei capelli non sei molto credibile.»
Addirittura la sfacciataggine di pronunciarsi in quel modo, nemmeno foste due migliori amiche che se la cantano a suon di frecciatine sarcastiche, non è divertente.
«Credo tu sia allegramente inconsapevole del fatto che, dopo una giornata di lavoro, per cui ovviamente vengo pagata meno rispetto ai miei colleghi uomini, sono tornata a casa, che chiaramente ho sistemato mentre preparavo la merenda ai miei figli. Sì, quelli per cui sono caduta in un loop depressivo che mi porto dietro da anni. Oh sì, ho dovuto anche accompagnarli a fare sport, un lusso che io non posso concedermi, proprio in nome degli stereotipi e convinzioni culturali che, forse, solo Verga potrebbe ancora millantare. Però l’ho indossata la tuta, eh! Sì, perché forse sei anche ignaro del fatto che, noi matte, non riusciamo a fare tutto questo, e molto altro, in tubini che ci bloccano la circolazione e tacchi che ci procurano caviglie da cucinare con le lenticchie. Tutto questo ben condito con un’ottima mascolinità tossica e infrangibile di prima qualità. Dopotutto che vi importa? Siamo noi che abbiamo più probabilità di soffrire di disturbi mentali. Suppongo che, dall’alto dei tuoi privilegi di uomo, tu non sia a conoscenza del fatto che alcuni di questi sono prettamente femminili.
Ma, in fondo, che vuoi che ne sappia io, sono solo una matta.»
In alto: Nefastia per la Giornata mondiale dei disturbi mentali
© RIPRODUZIONE RISERVATA