Estraneo: straniero, forestiero, che non ha relazione di sangue né altro rapporto con la persona che parla o con le persone di cui si parla (definizione dal vocabolario Treccani).
«A volte mi chiedo se, un giorno, alla fine di questo loop interminabile che chiamiamo vita, ci sarà qualcuno a tenermi per mano.»
«Ma tu non sei solo. Guarda quante persone ti sono vicine.»
«Siamo una stanza piena di gente che non si conosce. Estranei che finiscono per morire per permettersi un briciolo di vita, o che vivono con l’unico scopo di morire. Dipende dai punti di vista.»
«E tu a quale categoria appartieni?»
«Io? Semplicemente vivo tutto ciò che c’è da vivere e non penso al nostro ultimo momento sulla Terra. Non mi piace contaminare la mia vita con prematuri pensieri sulla morte, né tanto meno passare una vita a soffrire per cercare di sopravvivere.»
«A volte non ti capisco, sei troppo contorto. Mi sembra di studiare Hegel quando parlo con te.»
«Lo prendo come un complimento.»
«Prendilo un po’ come ti pare, basta che la smetti di farmi provare questo pressante senso di angoscia. Ti conosco da così tanto tempo, ma a volte ho quasi l’impressione che siamo… estranei.»
«Da soli pur essendo insieme.»
«Io devo smetterla di uscire insieme a te.»
In alto: Nefastia, una stanza piena di estarnei di Gloria Wardolw
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