Secondo uno studio condotto da Linkedin nel 2018, otto giovani su dieci si sentono sotto pressione. È la crisi del “quarto d’età“.
«Mi è venuto un leggero languorino, oggi ho saltato il pranzo. Facciamo merenda?»
«Ho fatto giusto ieri la spesa, che vuoi? Dolce o salato?»
«Dolce tutta la vita, così mi mandi a nozze.»
«E non mi rompi le scatole soprattutto.»
«Quanto sei carina tu con me nessuno mai proprio!»
«Dai! Allora che offre la casa?»
«Dunque abbiamo Nutella, burro d’arachidi, quello americano eh, mica roba del discount. Poi… Ah sì! Ho un po’ di pressione sociale, quella spalmabile che sta proprio bene con uno strato di ansia. C’è il panetto nuovo in frigo.»
«Ma che te la sei spazzolata tutta da sola?»
«Eh sì, sai di questi tempi. Almeno una a settimana la devo comprare.»
«Sai che ti dico? Oggi mi voglio fare male! Pane, una bella cucchiaiata di pressione sociale sopra a un abbondante strato di ansia. Come me lo faceva mamma da piccola. Che ricordi.»
«Crepi l’avarizia insomma. Il pane come lo vuoi?»
«Tostato dai, sto a dieta!»
In alto: Nefastia, pane, pressione sociale e ansia di Gloria Wardolw
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