I colori del cielo, un romanzo che supera confini, rancori e pregiudizi

Anne Blankman - i colori del cielo - blackbird
Anne Blankman racchiude fra queste pagine un’epoca intera, fatta di guerre e catastrofi ma soprattutto di persone. 

Valentina e Oksana hanno solo undici anni quando il reattore nucleare di Chernobyl accusa un malfunzionamento. Vivono a Pripyat, la città vicina e i loro padri che lavorano in quello stesso impianto sono presenti al momento dell’esplosione. I colori del cielo (titolo originale Blackbird) viene pubblicato in Italia nel 2021 da Giunti e conquista il premio Amo questo libro 2021, lo stesso premio vinto da Matteo Bussola pochi giorni fa con Il rosmarino non capisce l’inverno

«Nel cielo non c’erano le ghiandaie che si rincorrevano fra le nuvole. Non c’erano nemmeno i merli e i passeri. Tutti gli uccelli di Pripyat sembravano essere scomparsi. Il cielo era vuoto. Ad eccezione di un bagliore rosso cremisi in lontananza.» Anne Blankman

Anne Blankman, l’autrice, ha scritto questo romanzo ispirata dai racconti di una persona a lei cara che ha davvero attraversato quell’inferno. Tutta l’Europa nel 1986 ha vissuto la paura delle radiazioni che si sono spinte ben oltre i confini russi dove è avvenuta l’esplosione. Chi, come me, ha un’età simile a quella delle protagoniste ricorderà il divieto di consumare latte, frutta e verdura fresca, il consiglio di rimanere all’aperto il meno possibile e comunque sempre coperti. Sembravano grandi difficoltà, ma non fu nulla in confronto a quanto vissuto dagli abitanti di quelle regioni. 

Anne Blankman

Nel romanzo, le vite di Valentina Kaplan e Oksana Savchenko iniziano a intrecciarsi a doppio filo il giorno in cui tutti gli abitanti di Pripyat vengono sfollati dalle loro abitazioni, caricati sugli autobus con un bagaglio minimo e poi abbandonati a loro stessi nelle strade di Kiev. Alla ricerca di un luogo sicuro, il più possibile lontano dalle radiazioni, le due ragazze consolidano quella che fino ad allora non era mai stata un’amicizia, superando rancori, condizionamenti familiari e pregiudizi radicati. 

«Non voleva vivere, ma quando si svegliò indossò il vestito, il maglione e la calzamaglia di lana che Ona le diede. Non voleva vivere, ma si sedette a tavola nella calda cucina con i sette fratelli e sorelle di Feruza. Non voleva vivere, ma mangiò i ravioli e il riso pilaf che le servirono, e non poté fare a meno di sorridere quando la bambina più piccola si arrampicò sulle sue gambe. Non voleva vivere, ma fece il bagno nella vasca di legno in cucina, e dopo essersi lavata indossò una camicia da notte bianca. Non voleva vivere, ma dormì nel grande letto con Feruza e tre delle sue sorelle, e quando si svegliarono aiutò Feruza e Ona a preparare il porridge per la colazione.» Anne Blankman

Alle vicende di Valentina e Oksana si sovrappone la storia di Rifka, una ragazzina che più di quarant’anni prima, quando aveva la loro età, su quelle stesse terre fuggiva dai tedeschi nascondendosi anche dai connazionali che la perseguitavano in quanto ebrea.

I colori del cielo di Anne Blankman è un romanzo intenso e coinvolgente, che suona le corde della memoria e ci fa sentire tutti un po’ più simili e un po’ più vicini, in un momento storico in cui ne abbiamo davvero bisogno.

Erna Corsi

Foto in alto: Pripyat come appare oggi, dopo decenni di abbandono. Gáspár Ferenc – su Pexels

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