Principi di astrologia umanistica evolutiva: la Luna e le sue funzioni

Luna
È il simbolo della prima relazione della nostra vita, la prima diade che si forma quando siamo ancora immersi nel liquido amniotico.

Per avvicinarci al tema portante di questa rubrica dedicata al femminile in astrologia, dobbiamo innanzitutto chiarire cos’è un pianeta. Esso descrive tre istanze. Corrisponde innanzitutto a un archetipo, ovvero una funzione interna, come ad esempio la capacità assertiva, oppure il principio che regola il comportamento morale e sociale o, ancora, il femminile. In secondo luogo, un pianeta rappresenta una personificazione: ecco che andremo a costruire la funzione interiore di cui sopra, a seconda di come l’abbiamo incontrata in coloro che hanno fatto parte dell’entourage della primissima parte della nostra vita. Infine un pianeta simboleggia anche le parti fisiche simbolicamente collegate all’archetipo corrispondente, che si faranno eventualmente sentire con un disagio qualora la relativa istanza interna fosse vissuta in eccesso o in difetto. Un esempio per tutti potrebbe essere Saturno che, tra le altre cose, in astrologia rappresenta il saggio interiore, nonché la parte che ci consente di imparare le regole e la corretta condotta sociale. Esso viene strutturato attraverso coloro che nell’infanzia e nella prima giovinezza rappresentano l’autorità e sarà poi con la loro voce che parlerà dentro di noi durante la vita adulta. Saturno è collegato anche alla spina dorsale, infatti tipicamente, quando siamo afflitti dal mal di schiena, possiamo notare nel tema natale, o nei transiti, un particolare accento sul nostro Saturno radicale, che potrebbe sottolineare un problema con le responsabilità e i pesi che ci accolliamo, non di rado eccessivi.

Il femminile in astrologia è descritto da tre archetipi: Luna, Venere e Luna Nera, ovvero Lilith. Da oggi in avanti ci occuperemo nello specifico della Luna, chiamata anche luminare femminile, rimandando a un altro momento l’eventuale spiegazione inerente agli altri due modelli. Internamente la Luna è senz’altro l’archetipo più importate in una donna, perché è estremamente arcaico, corrisponde infatti al principio femminile materno. Incontriamo la Luna fin dal concepimento, è il simbolo della prima relazione della nostra vita, la prima diade che si forma quando siamo ancora immersi nel liquido amniotico, dopodiché essa rimarrà la protagonista della nostra crescita quantomeno per i primi due o tre anni di vita. Questo luminare rappresenta naturalmente la madre, il che non significa però che la sua lettura nel tema natale descriva solo la nostra mamma, ma senz’altro, fino a quando siamo bambini, simboleggia lei, o la persona che ha dispensato al neonato le cure materne. Andando però maggiormente in profondità, va detto che essa rappresenta soprattutto una serie di funzioni che, eccetto che nella fase intrauterina, non è nemmeno detto che debbano essere svolte dalla madre biologica. Rilevamento e soddisfacimento coerente dei bisogni, accudimento, accoglienza, morbidezza, intuizione – che è poi la funzione che guida la madre nel riconoscimento delle esigenze del bambino – senso di appartenenza. Ancora, la Luna in astrologia simboleggia le emozioni in generale e tutto quello che è collegato alle necessità della primissima infanzia: tanta stabilità, sicurezza, ripetitività e molto altro ancora.

Attraverso la lettura della Luna nel tema natale, potremo pertanto comprendere come abbiamo vissuto tutto ciò da bambini e, conseguentemente, in che modo da adulti siamo in grado di rilevare i nostri bisogni autentici, soddisfarli, nutrire e accogliere noi stessi anche e soprattutto nei momenti difficili, farci guidare adeguatamente dal nostro istinto, creare intorno a noi circostanze che appaghino la nostra naturale esigenza di sicurezza. La Luna infine, una volta raggiunta la maturità, rappresenta la donna nel suo desiderio di creare un nucleo familiare e affettivo, così come nella sua espressione delle funzioni materne, anche in questo caso non necessariamente indirizzate verso figli biologici. Le caratteristiche lunari possono infatti essere eccellentemente espresse nell’occuparsi dei figli altrui, ad esempio attraverso l’insegnamento, oppure ancora nel dare vita a progetti di varia natura, o grazie a professioni connesse con il tema del femminile e del materno. Il luminare femminile è naturalmente presente anche negli uomini, nei temi natali dei quali, oltre a descrivere quanto sopra descritto, mostra anche una parte di quella che Jung chiamava Anima, ovvero il principio femminile interiore maschile che si occupa dei sentimenti e delle relazioni che, quantomeno nella prima parte della vita, viene proiettato su una donna che lo rappresenti al meglio.

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“La notte stellata”, Vincent Van Gogh, 1889, MoMA Museum of Modern Art, New York.

Esistono molteplici modelli lunari descrivibili attraverso l’astrologia. In questa rubrica scelgo di spiegarne una parte utilizzando la tipicità di alcune delle dee dell’antica Grecia: Artemide, Estia, Atena, Persefone, Era e Demetra. Queste figure divine corrispondono a differenti archetipi femminili che declinano i vari lati di un unico femminile, la grande madre delle culture matriarcali. Ognuno di questi modelli ha pari dignità, senz’altro però, nel momento in cui vi fu il passaggio alla cultura patriarcale, alcune caratteristiche di questa divinità femminile omnicomprensiva furono esaltate, ovvero la madre, la sposa, la figlia, la fanciulla, mentre altre hanno goduto di un destino meno felice e da ciò deriva la difficoltà che spesso le donne incontrano nel vivere alcuni aspetti della propria femminilità, diciamo, poco tradizionali. Scopriremo che i lati esclusi del femminile riportano sempre la tematica dell’autonomia, mentre il fulcro dei principi femminili culturalmente accettati si concentra sul tema della relazione.

Le dee da poco citate si suddividono in due categorie: le cosiddette dee vergini – Artemide, Atena ed Estia – e le dee violate o vulnerate – Demetra, sua figlia Kore-Persefone ed Era. Nei prossimi mesi ci dedicheremo a conoscerle una alla volta e sarà mia cura spiegarne la lettura astrologica, poiché ognuno di questi archetipi è chiaramente leggibile all’interno dei temi natali personali, come a dire che all’interno di ogni donna – e del femminile di ogni uomo – vengono rappresentati uno o più modelli femminei. Potremmo ad esempio scoprire di avere al nostro interno un archetipo Atena predominante, che però condivide lo spazio astrologico con altre dee con esigenze molto diverse, come Era o Demetra. Ecco che probabilmente allora avvertiremo spinte e bisogni differenti dentro di noi, che potrebbero essere avvertiti come inconciliabili in alcuni momenti della nostra vita e quindi litigare, come fecero le tre famose e bellissime Dee davanti alla mela d’oro che fece rotolare tra loro Eris, dea della discordia, che infine fu la premessa della guerra di Troia. La soluzione per questo genere di bisogni apparentemente conflittuali è sicuramente e solo una situazione di mediazione, perché l’astrologia insegna che nessuna parte di noi va mai esclusa e che la direzione da prendere è sempre quella dell’inclusione.

Piccola bibliografia utile: Jean S. Bolen, Le dee dentro la donna, Astrolabio; Lidia Fassio, I nostro simboli interiori, Spazio interiore; Marco Pesatori, Astrologia delle donne, Beat.

Stefania Marchesini
FB: Il Salotto Astrologico di Stefania Marchesini
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