Per conoscere più a fondo l’autrice è utile leggere quelle che vengono considerate opere minori, che nascondono invece vere perle.
L’autrice Margaret Mazzantini, con il suo romanzo Non ti muovere (Mondadori, 2001), è tra le pochissime donne che hanno vinto il Premio Strega (2002). Il testo è stato reso ancor più famoso dalla trasposizione cinematografica fatta dal regista Sergio Castellitto, suo marito.
La stessa sorte è capitata anche a Venuto al mondo (Mondadori 2008) dal quale è stata tratta addirittura una mini serie utilizzando anche i pezzi tagliati per la realizzazione del film. Altri suoi testi, forse meno famosi, sono un ottimo spunto di lettura per l’estate che si avvicina. Ma anche, perché no, per i piovosi pomeriggi che accompagnano questa primavera.
Il suo esordio alla scrittura è un racconto intenso, completamente avvolto intorno alla figura di una donna che da figlia e sorella diviene moglie, madre e infine nonna. Il catino di Zinco, edito da Marsilio nel 1994, conquista fin dalla prima pagina, con un incipit che coinvolge immediatamente.
Nel 1995 scrive Manola, un testo teatrale che lei stessa inizialmente ha interpretato al fianco di Nancy Brilli. Le vite di due sorelle profondamente differenti si intrecciano e si sovrappongono nell’alternarsi dei loro monologhi. Se non avete la fortuna di poterlo vedere a teatro, è altrettanto godibile leggere il copione pubblicato da Oscar Mondadori.
Il suo ultimo romanzo è uscito, sempre con Mondadori, nel 2013: Splendore. Una vicenda complessa, che attraversa tutta la vita dei protagonisti e affronta il tema dell’omofobia. Lo stile schietto di Margaret Mazzantini è come un videoclip girato in soggettiva, è come provare ogni cosa sulla propria pelle.
Erna Corsi
Foto in alto: Margaret Mazzantini – Wikimedia Commons
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