3 principesse che se la cavano benissimo anche senza un principe

3 principesse
L’idea che la realizzazione di una ragazza, di una donna, non sia legata a un uomo sta finalmente entrando nel mondo dei cartoon.

La mia generazione, ma non solo la mia, è cresciuta guardando, e amando, cartoni animati che proponevano un preciso ruolo distinto per ragazze e ragazzi. Biancaneve viene “salvata” da un passante che approfitta del suo stato d’incoscienza; Cenerentola accetta i soprusi con rassegnazione e gioia, fino all’arrivo del suo azzurro salvatore; Belle (protagonista di La bella e la bestia), vittima della sindrome di Stoccolma, si abbandona fra le braccia del suo rapitore, alla faccia di Franca Viola e delle nuove leggi che proprio in quegli anni iniziavano a cambiare le cose.

Ma oggi, finalmente, qualcosa sta cambiando. Abbandonate le idee del defunto Walt e spinta dalle innovazioni della Pixar, perfino la Disney ha iniziato a modificare i messaggi delle nuove sceneggiature.

Vanellope (Ralph spaccatutto) è una principessa senza principe, ma è solo una bambina; Tiana (La principessa ranocchio) non cerca l’amore ma la realizzazione del suo sogno, che alla fine però comprende comunque un principe tutto per sé; Jasmine (Aladdin) rifiuta tutti i pretendenti ma poi il lieto fine è comunque il suo matrimonio. Sono dei passi avanti, che hanno portato a storie nuove con messaggi incoraggianti: ecco le 3 principesse che ho scelto come paladine della realizzazione di sé.

Elsa di Arendelle, nel film animato Frozen, è una principessa che diventa regina e scopre che quelli che credeva i suoi difetti possono diventare i suoi punti di forza, se utilizzati correttamente. Certo, c’è sempre la storia d’amore della sorella minore, la principessa Anna, ma viene rimarcata l’assurdità di sposare un uomo che non si conosce affatto solo perché figlio di un re.

Merida, protagonista di Brave (in italiano tradotto malamente come Ribelle), è una principessa che non si arrende al proprio destino e al matrimonio combinato. «Io sono Merida, primogenita del clan Dumbrok, e gareggerò per ottenere la mia mano.» Con queste parole sancisce una spaccatura con la tradizione che porterà a modificare e ridefinire le consuetudini ormai superate.

Vaiana è la principessa di una meravigliosa isola sperduta nell’oceano. Le viene insegnato che è proibito superare il reef perché è troppo pericoloso. Spinta dai racconti della nonna si lancia invece all’avventura, per salvare il suo popolo dalla catastrofe. Il titolo originale è Moana, ma per l’italia è stato ritenuto inadatto e quindi assurdamente modificato, lascio a voi intuire il perché.

Erna Corsi

Foto in alto: cinemaserietv.it 

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