Semplice e immediata nella versificazione, la poetica di Sibilla sembra rivolta a interrompere il silenzio cui le donne erano/sono costrette.
Sibilla Aleramo scriveva con cruda onestà delle proprie esperienze, comprese le sue relazioni tumultuose e la sua battaglia per l’indipendenza. Il nostro primo incontro con Sibilla riguardava proprio una delle sue relazioni tumultuose, quella con Dino Campana, l’amore più forte che avesse mai vissuto.
L’autrice, meglio conosciuta per il suo rivoluzionario romanzo autobiografico Una donna, pubblicato nel 1906, con il suo lavoro ha sfidato i tradizionali ruoli di genere e ha ricevuto elogi e critiche. Il romanzo è considerato una delle opere più importanti della letteratura italiana e un contributo significativo alla letteratura femminista, e il suo lavoro ha aperto nuove strade per le voci delle donne nella letteratura.
Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi Son tanto brava. Buon ascolto.
Debora Menichetti
Foto in alto: Sibilla Aleramo
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Sono tanto brava
Sono tanto brava lungo il giorno.
Comprendo, accetto, non piango.
Quasi imparo ad aver orgoglio
quasi fossi un uomo.
Ma, al primo brivido di viola in cielo
ogni diurno sostegno dispare.
Tu mi sospiri lontano:
Sera, sera dolce e mia!
Sembrami d’aver fra le dita la
stanchezza di tutta la terra.
Non son più che sguardo,
sguardo sperduto, e vene.
La poesia è tratta dalla raccolta Momenti (Bemporad R. & Figlio, 1921).