Dal quinto numero de L’Altro Femminile: la mostra fotografica itinerante che racconta il lavoro delle donne. Scatti in bianco e nero che svelano sguardi fieri e passione.
Nei locali della biblioteca del Comune di Pontassieve in provincia di Firenze nello scorso mese di marzo ho avuto modo di assistere all’inaugurazione della mostra fotografica Fate! Donne straordinariamente ordinarie di Manola Biggeri.
A novembre vi avevamo segnalato la primissima edizione della mostra organizzata a Firenze ma, come lei stessa mi aveva confidato allora, l’intenzione era di rendere il suo progetto itinerante e infatti il suo tour prosegue e chissà ancora quanti luoghi la ospiteranno.
Ritratti oltre il consueto per un progetto grafico il cui valore va ben oltre quello artistico
Il titolo della mostra, così in linea con il nostro progetto editoriale, mi aveva incuriosita. Per questo numero dedicato al lavoro non potevamo certo lasciarci scappare l’occasione di capire cosa si nasconde dietro quei ritratti in bianco e nero attraverso i quali Manola Biggeri è stata capace di andare, è proprio il caso di dirlo, oltre il consueto. È un progetto fotografico al quale tiene moltissimo, non tanto per il valore tecnico o compositivo delle foto, ma per come il tutto è nato e si è sviluppato, per ciò che è diventato e per quello che personalmente le ha dato.
Creare anziché attendere
L’idea è nata durante il lockdown, in un periodo un po’ buio per tutti e anche per lei. Aveva bisogno di bellezza, di ispirazione per ripartire. Momenti che capitano a tutti e tutte nella vita. Invece di ripiegarsi su se stessa, ha pensato di chiedere aiuto ad altre donne. Ha scritto un post in un gruppo chiuso su Facebook, chiedendo alle donne che la leggevano se avevano voglia di essere fotografate; in cambio offriva loro le sue foto più belle per farne qualunque uso ritenessero.
Uscire dal bozzolo
Da sempre, fotografare le fa bene, solo dopo averle fotografate comprende a fondo le cose o le persone. È come se la fotografia in qualche modo svelasse cose che a occhio nudo sfuggono. È stato anche un modo per uscire dal bozzolo, anche se non immaginava proprio che sarebbe successo tutto quello che poi è accaduto e che così tante donne avrebbero risposto.
Cerco dentro di te il tuo più profondo te
Con la sua fotocamera è partita per andare in luoghi che non aveva mai visto a fotografare donne che non conosceva. È stata questa la sua sfida: nessuno studio fotografico, nessuna luce giusta, solo con quello che poteva e puntando tutto sul creare una relazione con le donne che avrebbe incontrato. Si è lasciata ispirare da Pedro Salinas che in una meravigliosa poesia scriveva «perdonami se cerco dentro di te il tuo più profondo te.»
Sintesi e ricerca
Manola Biggeri mi ha spiegato che fare un ritratto fotografico è dedicarsi con amore a una ricerca. È una sintesi tra quello che cerchi nella persona da fotografare e quello che il soggetto ha voglia di donare. Un qualcosa di magico. Durante lo shooting cercava di parlare perché non voleva pose statiche e queste ragazze parlando le hanno raccontato storie straordinarie ma anche ordinarie, insomma una straordinaria ordinarietà.
Ci sono persone che non amano farsi fotografare, che pensano di non essere fotogeniche, ma Manola crede che sia tutta una questione di fiducia, che si tratti di persone che non si sono mai piaciute e che per questo non si regalano. Se invece scatta la fiducia, allora esce fuori la bellezza, quella vera. Non è stato un lavoro sulla bellezza fisica delle donne (anche se le ha trovate tutte bellissime), su come sono fatte, ma sul chi queste donne sono.
Guardarsi attraverso gli occhi di qualcun altro
La sua soddisfazione più grande è stata quando molte (anche quelle che si reputavano non fotogeniche) le hanno detto che si piacevano nella loro foto e nel lavoro fatto insieme. Si piacevano perché in quelle immagini sono fiere, cariche, sorridenti, impegnate a fare con amore quello che a loro piace e che le rende intimamente libere. La rughetta, l’imperfezione sono passate in secondo piano. In ogni foto ci regalano uno sguardo e il loro intenso sorriso. Guardatele negli occhi e vedrete tutta la loro essenza.
La tecnica e il chiaroscuro
Le immagini sono crude, quasi rubate, non post prodotte, spesso con forti contrasti perché Manola crede che in fondo noi donne siamo così: molto bianche e molto nere. I mezzi toni riusciamo a gestirli benissimo ma non ci appartengono veramente. Noi non possiamo che essere d’accordo e vi invitiamo a seguire Manola Biggeri e le sue foto. Potete farlo su Facebook e su Instagram o, se volete, potete scriverle direttamente: manolabiggeri@gmail.com.
Ogni donna è una storia, ogni fotografia una parte di essa
Siamo certe che queste fotografie faranno viaggi incredibili tanto che, nonostante la mostra, altre donne continuano a cercarla per essere fotografate e noi speriamo di potervi raccontare presto, sul nostro blog, tutte le loro storie oltre il consueto.
Paola Giannò
Foto in alto: Manola Biggeri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola deve fare la giornalista….. Assolutamente! E io le voglio un sacco bene… ❤️
Grazie veramente di cuore a Manola per aver realizzato tutto questo ❤️
Bravissima Manola!
Sono orgogliosa di far parte di tutto questo, Manola grazie hai fatto un lavoro fantastico!
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