Cos’hanno in comune la grafica e i bonsai? Una vita vissuta all’inseguimento delle passioni di una donna creativa e intraprendente.
La rubrica Donne oltre il consueto di oggi dà voce alle donne che ogni giorno incontriamo e dietro le quali si nascondono meravigliose storie di vita e intraprendenza. L’idea è nata dagli splendidi scatti della mostra Fate! di Manola Biggeri e da tutti quei mondi che la nostra Paola Giannò, guardando le foto e ascoltando i racconti di Manola, ha intravisto. Mondi che abbiamo pensato di far raccontare alle dirette interessate che sono la prova di come nessuna donna possa essere rinchiusa in uno stereotipo, di come ognuna sia oltre il consueto modo di rappresentare il femminile.
«A dispetto del cognome sono nata in Italia anche se ormai nel secolo scorso, classe 1966! Sono grafica da sempre, nel lontano 1982 mi sono diplomata come grafica pubblicitaria e da allora ho sempre proseguito in quel mondo. Dal 1985 mi sono “convertita” all’animazione in computer grafica, inizialmente in 2D, nello studio dove lavoravo creavo spot pubblicitari, video musicali per le varie reti locali toscane (Tele libera Firenze, RTV38, Video Music, allora si chiamava così quelle che oggi è MTV) avvalendomi di una potente ed ingombrantissima work-station che costava quanto un palazzo! Erano i tempi delle sperimentazioni video e questo tipo di grafica era fighissima. Nel giro di qualche anno il 2D è diventato 3D, nottate a renderizzare fotogrammi, ci volevano almeno 20 minuti a fotogramma! Un secondo ne conteneva 20! Eseguii la sigla dei mondiali di calcio Italia’90, tanti effetti speciali, personaggi della Sega Master System, X-Man. Per quanto riguarda questi ultimi, per il periodo che lavoravo a Los Angeles, la grafica era difficile e complessa e si modellava tutto a mano. Oggi ci sono dei modelli già fatti su algoritmi che basta infilare qualche dato e il gioco è fatto, ma prima…
Alle porte del 2000 dovetti fare una scelta: non volevo vivere in America e l’amore per la mia Firenze mi dilaniava. In Italia per la grafica d’animazione non c’era lavoro, tutte le aziende italiane del settore erano chiuse o fallite. Decisi di rientrare e tornare al mio primo amore che era stata la grafica statica. Nel frattempo, i computer avevano sostituito l’artigianalità del mio lavoro, se prima per impaginare un testo erano ore sul tavolo luminoso e trasferibili, ora bastavano pochi minuti con i programmi appositi. Dopo una bruttissima parentesi, dovuta a quattro anni di mobbing, ho rilevato una copisteria in via San Gallo, la Copisteria X, dove ho la possibilità di dare il prodotto finito ai clienti e il rapporto con la gente mi piace.
Da sempre sono innamorata dell’arte in tutte le sue forme, anche vegetali. Fu nel 1985 andando con i miei genitori all’Euroflora a Genova che vidi il mio primo bonsai: fu amore a prima vista! Per diversi anni provai a farne autonomamente ma, all’epoca internet non esisteva, di libri ne avevo giusto uno (che tutt’ora conservo), ma per niente esaustivo. Non immaginavo neanche lontanamente che a centro metri da casa mia nascesse l’Associazione Toscana Amatori Bonsai e Suiseki. Il destino ci ha fatto incontrare solo nel 2007, e così ho cominciato e tutt’ora proseguo nell’arte del bonsai.»
Questa rubrica vuole anche sottolineare l’importanza del fare rete, di condividere idee, ambizioni e aspirazioni che grazie alla collaborazione possono prendere strade inaspettate. Se anche tu vuoi diventare una protagonista della nostra rubrica non esitare a contattarci a redazione@laltrofemminile.it.
In alto: Simona Hirsh, grafica e bonsaista – Foto di Manola Biggeri
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Grandi ragazze! Grande Simona…
Bellissimo progetto, complimenti a tutte!
Quanto siamo complesse, sfaccettate, curiose noi donne! È bellissimo leggere le “nostre” storie e immaginare vite che non sono la nostra ma, in qualche modo, la completano. Grazie! E grazie a Manola, che ha messo in moto tutta questa energia. 🙏❤️