Ada ed Elisa non si raccontano, non comunicano, trincerate dentro a un rapporto che le connota estranee, ostili e terribilmente sole.
Nel 2021 Einaudi ha pubblicato il romanzo di Carmen Totaro Un bacio dietro al ginocchio. La storia è quella di Ada ed Elisa, madre e figlia, e del loro scontrarsi, non capirsi, fuggirsi a vicenda.
Ada è una donna di mezza età che vive molto semplicemente. Vedova ancora inconsolabile di un marito che l’aveva lasciata per un’altra donna, è figlia di un’emigrazione necessaria per una realizzazione personale che, però, non è mai avvenuta. Ripone tutti i suoi sogni infranti in sua figlia Elisa, che però vuole una vita completamente diversa da quella che, in un certo senso, le impone la madre.
Fin dalle prime pagine saltano subito all’occhio due cose: l’incapacità di comunicare delle due donne e l’astio che Elisa prova nei confronti di sua madre. Un astio che porta Elisa a chiudere a chiave Ada nella stanza da bagno e poi a sparire senza lasciare tracce. Ada in qualche modo riesce a liberarsi, ma da quella notte inizia per lei un calvario intimo che però non la condurrà dove chi legge la vorrebbe trascinare a forza: ovvero ad ascoltare sua figlia. In un modo ingenuo, quasi grottesco, assistiamo a quanto Ada sia sorda e cieca davanti alle richieste che ci sono dietro alle bugie di Elisa. Bugie che scopre piano piano e a fatica, ma che si ostina a non prendere nella giusta considerazione.
Oltre a questa cecità di Ada, ci viene anche raccontata l’ermeticità di Elisa. La ragazza scappa senza dare notizie di sé, noncurante che qualcuno possa preoccuparsi. Commette anzi un gesto che definirei estremo, un gesto che, per lei, sono convinta abbia lo scopo della liberazione e del successivo sollievo. Viene da chiedersi perché non parli in modo schietto con la madre, litigando anche, se necessario. Perché non le dica: «questa è la mia vita e decido io cosa voglio fare.» La sentiamo così spesso sull’orlo di quella richiesta necessaria che vorremo spingercela noi. Invece lei non fa quel passo in più, o lo fa nel modo sbagliato.
Leggendo Un bacio dietro a ginocchio si viene catapultati nel mezzo a un conflitto tacito ma ferocissimo e non si riesce a dare la colpa a nessuna delle due donne, forse perché è responsabilità di entrambe. Paolo Giordano a proposito del romanzo ha scritto: «Una parola nuova sull’essere madri e figlie. Questo è un libro da non mancare.» Non posso che condividere le sue parole, perché una dinamica del genere non l’avevo mai letta e penso proprio, purtroppo, che non sia solo fantasia. Carmen Totaro riesce a entrare nella mente e nel cuore delle tue protagoniste in modo profondo, ma ce le rende in un certo senso genuine. Non fanno finta, sono proprio così: ostinate e ostili. Ci lascia anche un finale aperto così che il lettore e la lettrice possano immaginarsi sia un happy ending che il suo contrario, cosa che personalmente ho apprezzato molto.
Serena Pisaneschi
Foto in alto: Carmen Totaro – foto di Mata Colli
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Pare che le conflittualità tra madri e figlie siano più diffuse di quanto non si pensi. Per mia fortuna non ho fatto questa esperienza né nel ruolo di figlia e nemmeno in quello di madre. Parafrasando Paolo Giordano “Questo è un libro da non mancare” sento che il romanzo mi attizza e penso che lo leggerò.