Dopo tanti anni nel mondo della formazione e del marketing una svolta inaspettata, da un desiderio e un telaio in legno nasce Filidilana.
La rubrica Donne oltre il consueto di oggi dà voce alle donne che ogni giorno incontriamo e dietro le quali si nascondono meravigliose storie di vita e intraprendenza. L’idea è nata dagli splendidi scatti della mostra Fate! di Manola Biggeri e da tutti quei mondi che la nostra Paola Giannò, guardando le foto e ascoltando i racconti di Manola, ha intravisto. Mondi che abbiamo pensato di far raccontare alle dirette interessate che sono la prova di come nessuna donna possa essere rinchiusa in uno stereotipo, di come ognuna sia oltre il consueto modo di rappresentare il femminile.
«Mi chiamo Francesca Vannini, sono laureata in lingue e letteratura inglese e per anni mi sono occupata di formazione e marketing per importanti scuole e aziende internazionali. Mi piaceva quello che facevo, mi soddisfaceva, fino a quando nel 2007 mio marito Elio propose l’idea di aprire un’azienda di tessitura. Per entrambi è l’inizio della trama di un nuovo mestiere, che ci ha portati a produrre per ditte e aziende importanti con firme nazionali e internazionali, così è nato Filidilana.
Non rinnego il mio lavoro passato, mi piaceva. Quello della Filidilana è nato casualmente e mi diverte. Non chiedetemi quale sia la logica perché non c’è! Il nome Filidilana nasce dall’idea che i fili sono la materia prima, sono pregiati, sono naturali e vanno a costituire l’ordito che, unitamente a quelli della trama, concorrono a formare il tessuto. Mi piace pensare che sia un po’ come quando si scrive: il filo dei pensieri che, legato ai personaggi, tesse la trama di una storia.
I prodotti della mia azienda è come se fossero le mie creature e in effetti lo sono. Non ho mai lavorato al telaio: per fare questo ci sono i tessitori professionisti ma, al fianco della stilista, curo ogni articolo con passione e dedizione. Il rumore di sottofondo dei telai che cantano la loro musica mi riporta alla mia infanzia, quando passavo alcuni pomeriggi da una signora che tesseva in casa.
In azienda conservo gelosamente due telai artigianali in legno che risalgono ai primi anni ‘40, telai antichi per una tessitura moderna. Li chiamo “telaini” date le dimensioni notevolmente inferiori rispetto agli altri. Questi telaini sono il fiore all’occhiello della Filidilana, e vengono usati principalmente per produrre stole in puro cashmere, lino, alpaca e lana. La loro caratteristica è dare vita a trame artigianali, anche a rete, con degli intrecci preziosi che rendono gli articoli estremamente pregiati. La loro caratteristica è la cimossa. La cimossa laterale è una sorta di orlo, una lavorazione molto pregiata. Pochissime tessiture fanno questo tipo di rifinitura.
Memore di quei pomeriggi a casa della tessitrice e del fascino che subivo, nel vedere i tessuti prendere vita da quei movimenti ripetitivi, quando nascono le mie stole provo una meravigliosa sensazione nel vedere come, da un insieme di fili nasca un oggetto. È pura gioia non solo per la sua nascita, ma anche per la vita che avrà da quel momento e quando sarà indossato. Sapere che i nostri prodotti vengono apprezzati è motivo di soddisfazione e orgoglio, sono conferme continue, le stesse che provo quando le clienti tornano con indosso un nostro articolo per acquistarne altri.
All’interno dell’azienda c’è pure un outlet, dove vengono venduti accessori di moda con il nostro marchio Vertigo Firenze made in Italy, presente anche in alcune boutique cittadine. Nell’outlet scorrono in un video le immagini dei telai, in cui vengono mostrati i passaggi della creazione dei prodotti. Nelle clienti, questi video suscitano stupore e meraviglia, in fondo è la nascita di accessori che verranno indossati da alcune di loro. È una realtà fiorentina che inorgoglisce. Oltre alla tradizione ci affidiamo anche alla tecnologia, come per i telai elettronici che fanno i loghi. È fantastico vedere come da dei fili nascano parole o il disegno dei prodotti di marca. Potrebbe sembrare semplice dato che è fatto dal computer, ma a monte c’è uno studio preciso e scrupoloso.
Durante la pandemia, per scelta, l’azienda ha chiuso al pubblico e le vendite sono proseguite grazie a un sito online che tuttora seguo personalmente. Nel 2020 ricevetti una telefonata dalla sartoria del canale televisivo La 7. Mi chiesero degli articoli per la conduttrice Myrta Merlino. Pensai a uno scherzo e risposi in maniera distaccata, suggerendo di inviare una e-mail in azienda. Con mia grande sorpresa la e-mail arrivò e più di una volta le nostre stole hanno fatto la loro comparsa in televisione. In seguito sono stata invitata in alcune trasmissioni, che hanno portato tanta pubblicità a una realtà piccola come la nostra.
Il nostro cavallo di battaglia sono i foulard stampati su tessuti pregiati e stole in cashmere, il cui filo è l’altro nostro fiore all’occhiello. Si tratta di fili particolari, un filato di origine vegetale: il mio obiettivo è andare incontro alle esigenze di tutti e, in questo caso, anche chi è vegano potrà avere articoli in un tessuto che nasce dalla resina del faggio. La mia politica è che le persone siano contente di tutto, dal prezzo al prodotto. Forse anche questa è stata una delle nostre carte vincenti.
Anche se sono solita definire Filidilana la nostra piccola azienda devo riconoscere che nella realtà circostante ha un suo peso, i tessuti che escono dai nostri telai vengono affidati per alcuni tipi di lavorazione ad aziende locali o presso collaboratori esterni, andando a costituire una rete di fiducia e lavoro. Lo scorso anno ho partecipato al Festival L’eredità delle donne, sotto la direzione artistica di Serena Dandini, che si è tenuto a Firenze dal 21 al 23 ottobre. Un’altra opportunità per far conoscere la realtà di una delle più antiche forme di artigianato come la tessitura: la bellezza del prodotto italiano sul quale ho puntato fin dall’inizio di questa avventura.»
Questa rubrica vuole anche sottolineare l’importanza del fare rete, di condividere idee, ambizioni e aspirazioni che grazie alla collaborazione possono prendere strade inaspettate. Se anche tu vuoi diventare una protagonista della nostra rubrica non esitare a contattarci a redazione@laltrofemminile.it.
In alto: Francesca Vannini, Filidilana – Foto di Manola Biggeri
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