Il corpo ci parla, comunica un malessere emotivo. La riflessologia è uno strumento per alleviare quel malessere e farci stare meglio.
Conosco Serena Doroni da alcuni anni. Oltre al nome, ad accomunarci ci sono anche l’amore per la lettura, l’ascolto delle persone e un figlio adolescente in giro per casa. Non avevo mai approfondito il suo mestiere però, cosa di cui mi dispiaccio. Rimediamo subito con una bella chiacchierata.
Serena, qual è il suo percorso lavorativo e cosa l’ha portata alla riflessologia?
«Io nasco come estetista nel 1986. Poi nel 1992 un’amica mi ha portata a un congresso di riflessologia e mi sono sentita subito affascinata. Ho deciso di approfondire e frequentare corsi di formazione, appassionandomi.»
E la insegna, anche.
«Sì. Oltre a lavorare in proprio dall’89, dal 1998 al 2014 ho insegnato riflessologia applicata e utilizzo degli oli essenziali. In questi ultimi due anni ho anche fatto l’esperienza d’insegnamento a ragazze adolescenti. Ero abituata a tenere corsi per adulti che volevano formarsi in riflessologia, insegnare alle studentesse tecniche estetiche e riflessologia è stata un’esperienza che mi è piaciuta tanto e mi ha dato grande soddisfazione.»
Quindi la riflessologia applicata, sia insegnata che praticata, ha preso sempre più piede nella sua vita professionale.
«Esatto. Con il tempo mi sono appassionata così tanto che il lavoro di estetista è calato ed è aumentato quello di riflessologia. È un percorso professionale e umano che mi coinvolge moltissimo, a volte anche troppo.»
Perché troppo?
«Perché mi sono trovata a stare male trattando persone che stavano male. Bisognerebbe riuscire a mettere un muro tra noi e la persona, ma io sono molto empatica e di conseguenza a volte capita che il sentire dell’altrə lo faccia mio. Un trattamento di riflessologia non è come un altro trattamento puramente estetico, una manicure o un’epilazione per esempio. È un lavoro che guarda molto anche alla parte psichica della persona, alla bellezza interiore, se vogliamo dire così. Io ho fatto corsi per oltre vent’anni perché la riflessologia non è solo la manipolazione del piede.»
Ci spieghi bene cos’è la riflessologia, allora.
«Esistono più tipi di riflessologia, che dipendono anche dalle culture. Per esempio c’è la riflessologia Zu, che è quella cinese, o il metodo Fitgerald, che è quella classica americana. Io pratico quella che viene chiamata riflessologia plantare ma applicata al corpo e che è legata ai cinque elementi del Tao, la stessa legge del massaggio Tuina o dell’agopuntura. La riflessologia in sé lavora su punti nervosi del piede che corrispondono a punti nervosi del corpo quindi organi, visceri, ghiandole e parti fisiche. Lavorando sul piede e massaggiando un punto preciso si massaggia il corpo, perché c’è un collegamento diretto tramite il sistema nervoso centrale. Non è una cosa empirica, è proprio una cosa scientifica basata sull’anatomia. La riflessologia è una pratica molto completa perché si va a lavorare alla radice del problema, si cerca la ragione del malessere.»
E questa ragione è fisica o emotiva-psicologica?
«L’origine di un malessere è sempre emotiva perché l’essere umano ha in sé tutto per stare bene però fa anche di tutto per stare male, soprattutto trattenendo sentimenti ed emozioni. Poi diventa un malessere meccanico, ma la partenza è sempre emotiva e deriva da un carico emozionale senza scarico. Trattenere sistematicamente un’emozione, qualsiasi essa sia, incide fisicamente sul corpo, su un organo o su un dolore che poi diventa cronico.»
Si può dire che si innesca un accumulo di carichi potenzialmente dannosi?
«Esattamente. Viviamo in una società piena di persone ed è impossibile non trattenere emozioni. Giorno dopo giorno questo accumulo va a incidere sulla nostra parta fisica, il che è un bene perché il copro parla per noi e ci fa capire quando stiamo vivendo un momento di malessere. Se fossimo tuttə eremitə non avremmo questi problemi, ma viviamo in un contesto sociale pieno di regole necessarie alla convivenza, quindi è inevitabile accumulare tossine. Il massaggio serve anche a questo, a pulire i nostri tessuti dalle tossine.»
A chi consiglia la riflessologia?
«A tutti, dal neonato all’anziano, perché non ci sono controindicazioni, non si sbaglia mai, non si fa mai del male. Il massaggio riflessologico applicato può solo fare del bene e aiuta su moltissimi fronti. Dagli attacchi di panico all’ansia alla memoria, per esempio. Aiuta i neonati che hanno le coliche gassose, affronta qualsiasi tipo di problematica della donna dallo sviluppo fino alla menopausa. È utile alla gestante in caso di disturbi come nausea, stitichezza o insonnia e si fa in totale sicurezza della puerpera. Il massaggio è rilassante, riequilibrante e, come ho detto prima, elimina le tossine. È normale che dopo il massaggio si urini e si sudi di più, in un certo senso è purificante.»
C’è un numero di trattamenti da quale partire o a quale arrivare?
«No, è una questione molto personale perché dipende dal tipo di reazione che ha il corpo e ognuno di noi è diverso. Io ho clienti che vengono da me una volta ogni due settimane da più di quindici anni, clienti che fanno un ciclo di trattamenti mirati per uno specifico bisogno e clienti che vengono settimanalmente perché hanno deciso di fare un certo tipo di percorso. Come dicevo è molto soggettivo, ciò che importa è trarne beneficio nel corpo e nello spirito.»
Chi volesse contattarla come può fare?
«Mi posso contattare telefonicamente al 348-3036037 o tramite messaggio privato su Facebook alla mia pagina Studio di Riflessologia Serena Doroni.»
Serena Pisaneschi
Foto in alto: di Ksenia Chernaya su Pexels
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