Tante persone all’evento inserito nel calendario OFF dell’Eredità delle Donne

indipendenza economica
Una tavola rotonda sull’indipendenza economica femminile contro le violenze e sull’importanza della realizzazione personale.

Il 25 novembre, presso la Biblioteca Filippo Buonarroti di Firenze, si è tenuto il nostro evento dedicato all’importanza dell’indipendenza economica. Tema dell’incontro, collocato all’interno del calendario OFF dell’Eredità delle Donne, L’antidoto: il lavoro, forma primaria di emancipazione contro le violenze sulle donne.

L’incontro, che ha visto una grande partecipazione, si è aperto con la proiezione di un video realizzato da Debora Menichetti, e la voce di Serena Betti ha letto un estratto da Alla fine dell’asfalto, romanzo di Erna Corsi per la casa editrice Il Ponte di Verona. Di pari passo alle parole, sono scorsi i volti di alcune protagoniste di Fate!, la mostra fotografica di Manola Biggeri che ritrae donne immerse nel proprio lavoro e che ha dato lo spunto tematico alla tavola rotonda.

L’emancipazione economica delle donne è ancora un traguardo molto lontano. Le cause sono molte e legate a doppio filo a una società dalla mentalità patriarcale, che ancora vuole vedere la donna relegata per lo più ai ruoli di cura. Servizi di welfare insufficienti, diffidenza nell’assumere donne, difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, gender pay gap… sono alcune delle ragioni per le quali le donne, a tutt’oggi, vivono uno squilibrio occupazionale vicino al 20%.

I dati raccolti nel report annuale 2022 da D.i.Re, condotto sui centri antiviolenza, hanno sottolineato che almeno una donna su tre vive in condizioni di reddito zero. Solo un terzo delle donne occupate (lavoratrici e pensionate) può contare su un reddito certo e la restante percentuale vive in condizioni di precariato e con entrate insufficienti al proprio sostentamento.

Nel report si legge anche che la violenza economica si piazza al terzo posto tra le violenze più subite, dopo la violenza psicologica e la violenza fisica, e solamente meno di un terzo delle donne che si rivolgono ai centri decide di proseguire in un percorso giudiziario. Vittimizzazione secondaria da parte delle istituzioni e conseguente mancanza di rassicurazioni purtroppo scoraggiano il ricorso alla legge. L’analisi di questi dati ha dato vita a un interessante dibattito in cui sono intervenuti sia uomini che donne. È apparsa a tuttə molto chiara l’esigenza di un imminente cambio culturale.

È stato poi interessante ascoltare le storie di due Fate, Alessandra Gagliardi e Beatrice Butini, che, oltre a rimarcare ancora il diritto all’occupazione femminile, hanno posto l’accento su quanto sia importante la realizzazione di una donna al di fuori dell’ambito familiare. Aspirazioni, professionalità e competenze devono essere ascoltate e messe a frutto, perché l’individualità di una donna va di pari passo con la propria indipendenza.

L’intera redazione de L’Altro Femminile è stata fiera di organizzare un evento affrontando un argomento così importante. Siamo tuttə consapevoli che il cammino per la parità di genere ha ancora molta strada da compiere, ma siamo anche orgogliose di prendere parte a quel cammino. Ringraziamo chi ha partecipato all’evento, che è possibile recuperare sul nostro canale YouTube a questo link.

Serena Pisaneschi

Foto in alto: la redazione il 25 novembre 2023 alla Biblioteca Filippo Buonarroti di Firenze dove si è svolto l’evento “L’antidoto: il lavoro, forma primaria di emancipazione contro le violenze sulle donne”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Solve : *
6 × 26 =