Un itinerario per conoscere l’anima di Venezia attraverso i locali più caratteristici, gustando ombre e cicchetti in compagnia.
Prosegue il nostro tour veneziano alla ricerca di nuovi bacari. Venezia è una città così particolare che ha ben poco da spartire con tutte le altre città del mondo: calli e canali anziché strade e marciapiedi, approdi pubblici ma anche privati per attraccare direttamente a casa propria. Qui non troverete delle “vie” perchè ci sono solo “calli” e sono anche nominate in modo differente fra loro.
Possono essere “rio terà”, quello che anticamente fu un canale ma venne interrato, un “sottoportego” se il passaggio è una sorta di stretto tunnel, un “campo” è quello che noi definiremmo una piazza e la “corte” è una piazzetta solitamente chiusa, e poi ancora le “fondamenta”, la “salizada”, il “ramo” e molti altri toponimi che non esistono altrove. Mentre passeggiate per cercare i bacari che vi consigliamo in questi articoli, leggete i nomi dei luoghi e scoprirete che anche questo contribuisce alla magia di Venezia.
Se avete seguito i consigli che abbiamo dato finora e magari vi siete anche appuntati gli indirizzi, avrete notato qualcosa di bizzarro nei numeri civici: sono altissimi, solitamente oltre le migliaia. Ma come è possibile? Le calli veneziane sono davvero così lunghe? Ovviamente no, questo fatto si spiega in modo molto semplice: la numerazione segue il sestiere di appartenenza, non la calle o il campo di residenza. Tenetene conto se vi capita di dovervi orientare perché a volte anche il navigatore ha delle difficoltà nel dedalo delle viuzze.
Oggi continueremo il nostro giro dei bacari rimanendo nel sestiere centrale, quello di San Polo, e andando a conoscere tre antichi locali sorti a pochi metri l’uno dall’altro.
Qui potete trovare gli articoli precedenti con gli altri bacari: #1, #2, #3, #4, #5 e #6.
All’osteria All’Arco potete trovare alcuni tavoli all’aperto, per godervi la meraviglia di questa zona di Venezia gustando favolosi cicchetti di carne o di pesce accompagnati da un buon bicchiere di vino o dal classico spritz veneziano fatto con il Select. L’unico difetto di questo bacaro è che è aperto solo al mattino.
San Polo, 436, Venezia
Spostandosi solo di alcuni passi potete trovare la Cantina Do Mori, nell’omonima calle. Si tratta di uno dei locali più vecchi della città, aperto dal 1462. Non ha tavoli (e non c’è il bagno) e fa solo servizio al banco. I cicchetti qui sono spettacolari: non fatevi mancare i loro tramezzini formato “francobollo” accompagnati da un’ombra, il vino della casa.
Calle Do Mori, 429, Venezia.
Poco poco più avanti, si trova la Cantina Do Spade, un altro locale storico e rinomato dai prezzi assolutamente accessibili. Questo locale serve cicchetti e ombre al bancone ma ai tavoli fa servizio ristorante e serve piatti tipici veneziani, talvolta rivisitati. Se passate per un bocconcino in piedi fate attenzione agli orari di apertura che sono quelli di pranzo e cena, se invece volete sedervi per gustare la loro cucina vi consiglio di prenotare con largo anticipo: ne vale la pena.
Calle Do Spade, 859, Venezia
Poco distante da questi tre bacari così vicini tra loro, si trova il Mercato di Rialto, in Calle Prima de la Donzella. Il numero di banchi di pesce e verdura è notevolmente ridotto rispetto al passato, ma passeggiare fra le merci e venditori veneziani in un luogo così suggestivo mantiene un fascino indiscutibile.
Trovate la guida completa nel libro Bacari a Venezia, scritto a quattro mani con Lorenzo Corsale.
Erna Corsi
Foto in alto: Cantina Do Mori – di Erna Corsi
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