Vita in campagna. Appunti di viaggio di una cittadina in trasferta #10

Vita in campagna - Nel bosco - Serena Betti
Quanta bellezza e quanta gioia in questa vita campestre che, anche se spesso è faticosa, in inverno mi regala tanta meraviglia.

Dopo oltre due mesi è tornato Rosé, un gatto selvatico di color rosso chiaro che non si fa avvicinare corre e si nasconde appena intravede una figura umana. Veniva sempre all’ora della pappa serale e mi ero parecchio affezionata alla sua presenza, ma un giorno, improvvisamente, è sparito.

In maggio avevo sofferto molto per la sparizione di Kita, la mia bellissima soriana dagli occhi verdi; mi ci è voluto parecchio tempo per accettare che non sarebbe più tornata. Ma anche non vedere più Rosé sul tetto della legnaia, con quel suo sguardo corrucciato e indagatore, mi aveva molto intristita.

Una decina di giorni fa, inaspettatamente, è riapparso. È stata grande festa per tutta la famiglia, felina e umana. Ho il sospetto che il merito sia di Mitty o, meglio, del calore di Mitty: lo scopriremo tra un paio di mesi. Intanto mi godo il suo ritorno e il suo sguardo sempre accigliato.

Le giornate scorrono lente e calde. La mattina è sempre molto freddo, ma quando si alza il sole comincio a lavorare intorno a casa con maglietta e camicia e diverse volte mi è capitato di sudare. È una situazione piuttosto insolita in effetti, ma grazie a questo ho iniziato a rallentare il ritmo e a osservare di più la meraviglia che mi circonda e le sculture artistiche che regala la natura.

Vita in campagna - Carciofo - Serena Betti
Vita in campagna, carciofo – Foto di Serena Betti

Un giorno sono andata sotto l’orto, dove abbiamo lamponi e carciofi, per controllare la situazione e capire i lavori da fare. Lo scorso autunno non avevamo avuto tempo di potarli e mi sono trovata davanti uno spettacolo bellissimo. Le cortecce dei gambi essiccati sono diventati forme sinuose ed eleganti e i fiori, quelli che non avevo raccolto, per contrasto alla staticità, ora sono divertentissime teste arruffate. Confesso di essermi presa un po’ di tempo per godermi quello che stavo guardando nel silenzio che mi circondava, interrotto ogni tanto da cinguettii e abbai di caprioli.

Anche le passeggiate nel bosco riservano sempre quelle che chiamo magie: alberi che si fanno tana per i piccoli animali che le abitano, muschio, radici, le primule selvatiche, rami caduti e pezzi di legno dalle forme più strane che raccolgo e porto a casa per sistemarli sui muretti a secco, tra vasi e sassi. La musica dei torrenti e delle cascatelle è un’ottima compagnia in questo periodo e regala una sensazione di relax che su di me ha un effetto altamente benefico.

Qualche giorno fa, sono venute a trovarci due carissime amiche di Pistoia, amanti della vita in campagna e che conoscono le erbe selvatiche commestibili. Con loro ho raccolto il raponzolo, la valerianella, i cavolini, la salvastrella o pimpinella, la calendula, la cicerbita: non posso descrivere la bontà e il mix di sapori dell’insalata che abbiamo mangiato.

Vita in campagna - Finocchietto - Serena Betti
Vita in campagna, finocchietto – Foto di Serena Betti

Abbiamo raccolto anche il finocchietto selvatico e l’abbiamo messo in un tritatutto insieme a pomodorini essiccati, capperi e olio. Questo pesto super sfizioso è perfetto su crostini di pane o per condire la pasta. Quando pensiamo alle erbe aromatiche sul balcone e andiamo in un vivaio cerchiamo salvia, rosmarino, origano, menta, erba cipollina; difficilmente pensiamo al finocchietto. Il mio consiglio è di piantarlo perché dà grandissima soddisfazione. In estate inoltrata raccolgo i fiori e li lascio essiccare al sole. Da quando sono in Toscana non manca mai nelle patate arrosto: sono molto più saporite e profumate.

Qualche giorno fa, approfittando dell’assenza di tramontana, e quindi della sospensione di Divieto di abbruciamento che il Comune impone, abbiamo finalmente bruciato le frasche accumulate in questi mesi. Adoro questo rito che ogni volta mi dona emozioni nuove. Era una bellissima domenica di sole. I raggi, passando tra le fiamme e il fumo, creavano giochi, proiettando sulla legna accatastata poco distante onde di ombra e luce che danzavano e mi tenevano incantata e rapita… fino a quando ho sentito una voce che si lamentava per un certo languorino che si stava affacciando. Traboccante di gioia e gratitudine, e con un gran sorriso stampato sulla faccia, sono tornata a casa e canticchiando ho cucinato.

La vita in campagna spesso è faticosa, ma l’inverno, discreto e silenzioso, è prodigo di bellezza.

Serena Betti

In alto: Vita in campagna, nel bosco – Foto di Serena Betti

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