Dalla Campana dei Caduti di Rovereto un messaggio di pace e speranza attraverso le opere di artisti internazionali.
C’è un luogo a Rovereto dove accadono cose, cose d’arte, si respira “aria buona”, si fanno incontri, quelli belli: “l’essere umano nella sua meraviglia”, perché di questo si tratta quando gli umani si mettono assieme per progettare situazioni virtuose.
In questo luogo c’è una campana realizzata con il bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale e che è diventata simbolo di condanna delle guerre, di pacificazione delle coscienze, di fratellanza, che con i suoi rintocchi quotidiani ci ricorda che dobbiamo cercare la pace.
La Campana dei Caduti, fondata nel 1925 che nel 1968, con decreto del Presidente della Repubblica, nasce quale ente morale e quindi Fondazione, si prefigge finalità rivolte all’educazione delle nuove generazioni, alla cultura della Pace, della non violenza, dei diritti umani.
E qui la liaison, l’incontro, nel 2010.
Ci sono Roberto Ronca e Debora Salardi, che nel 2009 avevano fondato SPAZIO-TEMPO-ARTE e con essa avevano organizzato la prima edizione dell’evento internazionale di arte contemporanea “HUMAN RIGHTS?”, al Complesso Monumentale Belvedere San Leucio di Caserta.
Roberto Ronca, Curatore e Direttore Artistico e Debora Salardi, consulente e formatrice aziendale, due persone illuminate che con la loro competenza, con il loro entusiasmo danno vita a eventi di arte contemporanea, trovano nella Campana dei Caduti il luogo ideale per l’evento.
Dopo qualche anno Roberto Ronca e Debora Salardi convertono SPAZIO-TEMPO-ARTE in AIAPI, Associazione Internazionale Arti Plastiche Italia con Piergiorgio Baroldi e Ornella Luvisotto, che diventa subito Comitato Italiano IAA/AIAP UNESCO Official Partner; nel dicembre 2023 Debora e Roberto costituiscono CreActivity SRL che a affiancano ad AIAPI per supportare l’associazione con una organizzazione più strutturata.
HUMAN RIGHTS? si rinnova ogni anno dando l’opportunità a tutti gli artisti che desiderino partecipare, di esporre le loro opere, attraverso i loro linguaggi, dalla pittura, scultura, installazioni, video, alla fotografia. L’esposizione ha durata di diversi mesi e la partecipazione è gratuita.
Vorrei sottolineare il principio di gratuità a cui si ispirano e che praticano i curatori, come valore che va al di là dello specifico momento del poter esporre, al di là della logica del profitto, perché si creino, invece, opportunità e prospettive. C’è un credere che l’arte possa essere veicolo di un nuovo rinascimento, di nuove coordinate di riferimento dalle quali poter attingere, di sollecitare domande,e, come dice il poeta, guardarci con occhi nuovi (Marcel Proust).
Si tratta di Diritti Umani che, riferendosi all’agenda 2030, uno ogni anno, vengono proposti dai curatori ed il loro team, per essere indagati e sviluppati in linguaggio artistico.
È una sfida che tanti artisti colgono ed accolgono, evento tanto atteso che parla alle coscienze, che dice di denunciare ma anche di sperare e di impegnarsi sulle reali possibilità di recupero delle disuguaglianze e delle ingiustizie sociali.
La forza di questo evento, in una collaborazione e sinergia tra organizzatori-curatori e Fondazione Campana dei Caduti, è l’aver dato vita ad un intenso fermento tra artisti e pubblico. Da una parte gli artisti consapevoli della prova da affrontare, per partecipare e superare le selezioni così da poter far parte di un appuntamento tra i più rappresentativi del panorama internazionale dedicato ai diritti umani, dall’altra il pubblico, anch’esso protagonista, che attende con interesse sempre maggiore, che in ogni edizione sa fornire importanti spunti di riflessione, sia sui diritti umani, sia sull’arte, sul suo ruolo sociale, sia sui suoi contenuti stilistici e creativi.
In ognuna delle 18 edizioni, 15 delle quali presso la Campana dei Caduti, parlare dei Diritti Umani nel luogo della Fondazione è un’unione virtuosa che accompagna il messaggio per affrontare il tema della Pace e la creazione di una società inclusiva che aiuti tutte le persone a godere di pieni diritti in ogni parte del mondo ai quali aggiungerei gli animali e le piante, in poche parole tutte le creature che popolano il nostro pianeta.
Sarà questa una visione utopistica? Ed ecco le domande!
Questo evento unisce artisti internazionali, tutti percorsi dallo stesso spirito di comunione, dove la pace e lo stare assieme accomunati dallo stare bene al e nel mondo è la loro cifra, dove si auspica sia possibile; diventa, o meglio è una comunità, nell’accezione più nobile del termine, di artisti che porta avanti ideali ed intenti condivisi, ognuno con le proprie differenze e particolarità che diventano valore aggiunto, ricchezza da mettere in luce.
È un mondo che induce a pensare: si può fare, si aprono orizzonti di possibilità, di cambiamento, si può, come si diceva, “respirare aria buona”.
Possiamo raccontare storie meravigliose, ascoltarle, raccontarle a tutti, far sentire la nostra voce, ascoltare la voce degli altri, vedere la bellezza dell’altro, tutte voci che chiedono e che mandano nel vento, come le preghiere buddiste, il loro suono, la loro urgenza, la loro richiesta di dignità.
Il bando per la partecipazione a HUMAN RIGHTS? di quest’ anno è in corso, può essere visto sul sito www.creactivity.org.
CreActivity e AIAPI non è solo “HUMAN RIGHTS?” ma è molto altro.
Debora e Roberto stanno progettando nuove iniziative a difesa degli artisti ma di questo parleremo la prossima volta.
Buona arte.
Paola Bellinato
In alto: Campana dei Caduti, Rovereto – Foto di Debora Salardi
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