Voce inconfondibile della letteratura italiana utilizzò la sua poesia per raccontare la realtà delle donne lavoratrici e delle loro lotte quotidiane.
Celebrata come poeta geniale, Ada Negri, fu una donna straordinaria capace di affrontare le asprezze della vita senza mai piegarsi, come una quercia che, pur sferzata dal vento, rimane salda e inarrestabile: «Io son la quercia che non crolla al vento.»
Nata nel 1870, Ada Negri ha vissuto in un’epoca in cui le donne erano spesso confinate in ruoli sociali limitati e poco riconosciuti. Tuttavia, si distinse per la sua forza d’animo e il suo impegno nel dare voce alle donne e alla classe operaia. La sua poesia e la sua prosa sono permeate da un profondo senso di compassione e impegno sociale, riflettendo le lotte e le sofferenze di chi viveva ai margini della società.
Una delle sue opere più celebri è la raccolta di novelle intitolata Le Solitarie, che offre uno sguardo intimo e toccante sulle vite silenziose e spesso invisibili delle donne. Ada Negri si è impegnata non solo a rappresentare la realtà delle donne lavoratrici e delle loro lotte quotidiane, ma anche a intervenire attivamente per migliorare le loro condizioni di vita. Insieme a Ersilia Majno, fondò l’Asilo Mariuccia, un rifugio per donne e bambine vittime della prostituzione, dimostrando così il suo impegno concreto nel sociale.
Nonostante il suo talento e il suo impegno, Ada Negri non è stata esente dalle controversie. La sua adesione al regime fascista ha oscurato la sua reputazione per diversi anni, relegando il suo contributo letterario all’oblio. È stata la prima donna ammessa all’Accademia d’Italia, ma il suo sostegno al fascismo ha suscitato critiche e dibattiti sul suo ruolo e sul suo legame con il potere politico dell’epoca.
Nel 1926 sfiorò il Premio Nobel per la letteratura, e nel 1931 ha ricevuto il Premio Mussolini alla carriera, consolidando così la sua fama di poeta di grande talento. Tuttavia, è importante notare che Ada Negri è andata oltre le mere etichette politiche e sociali, infatti nel corso della sua vita, ha vissuto una profonda ricerca interiore, riflettendo sul dolore, sulla solitudine e sulla fede religiosa.
Il suo libro postumo, Oltre, pubblicato dalla Mondadori, offre uno sguardo intimo sulla sua spiritualità e sul suo rapporto con la fede. Ada Negri si racconta come una donna che, nonostante le avversità, ha sempre trovato conforto nella preghiera e nella sua relazione con il divino. È un ritratto toccante di una figura complessa, che ha saputo mantenere saldi i suoi valori nonostante le tempeste della vita.
In definitiva, Ada Negri rimane una figura iconica nella storia della letteratura italiana, una voce inconfondibile che ha saputo dare voce alle donne e alle loro lotte, oltre a essere un simbolo di forza, resistenza e speranza per le generazioni future. La sua eredità letteraria e il suo impegno sociale continuano a ispirare e a influenzare il mondo ancora oggi.
Dopo Acquerello la rubrica propone Palpebre, poesia che evoca un sentimento molto intimo della poeta, che chiudendo gli occhi abbandona il mondo per incontrare se stessa nel profondo e più lontano, fino ad arrivare a Dio libera e sola raggiungendo un enorme pace nel cuore.
Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi Palpebre di Ada Negri. Buon ascolto.
Debora Menichetti
Foto in alto: Ada Negri
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Palpebre
Pàlpebre, dolci pàlpebre, che un velo
calate, quand’io voglia, fra i miei occhi
e i fantasmi del mondo: per la vostra
misericordia imprigionarmi posso
entro me stessa, e nulla più vedere
di quel che esiste, ma veder più in fondo
o più lontano. O pàlpebre, son belli
i volti amati, i fiori al sole, i campi
di spighe ondose; ma più bello il vostro
mistero. In esso abbandonatamente
io mi sommergo; e scendo (o salgo?) al punto
ove l’umano ha termine, e il divino
comincia; e scopro eterei paradisi
che il mondo ignora; e vi vorrei per sempre
suggellate su questi occhi di carne,
per restar col mio Dio libera e sola.