La prima laurea in ingegneria aeronautica a una donna: Amalia Ercoli Finzi

«Alle bimbe regalate bambole e meccano, per renderle coscienti fin da piccole delle loro possibilità, non sminuite i loro talenti.»

Amalia Ercoli Finzi era da poco la prima donna ad aver ottenuto una laurea in ingegneria aeronautica quando Jurij Gagarin divenne la prima persona a volare nello spazio dando inizio all’era spaziale. La giovane ingegnera iniziò a occuparsene immediatamente; divenne la docente del corso di meccanica orbitale, cattedra che mantenne fino alla pensione, e fu poi anche la direttrice del dipartimento.

Attualmente è membro del consiglio tecnico-scientifico dell’ASI e dell’Exploration Program Advisory Committee dell’ESA per l’esplorazione di Marte, nonché del Lunar Lander Science Definition Team sempre dell’ESA. Autrice di oltre 150 tra pubblicazioni scientifiche e comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali, è consigliera dell’Associazione italiana di aeronautica e astronautica e membro di numerose associazioni scientifiche nazionali e internazionali tra cui l’American Astronautical Society, la British Interplanetary Society a l’International Academy of Astronautics. Collabora con la NASA e con l’Agenzia Spaziale Europea, lavorando al celebre progetto Rosetta.

Ma come si arriva a un risultato così importante? Per la carriera universitaria di Amalia Ercoli fu molto importante la sua determinazione: in quegli anni su 650 studenti iscritti alla sua facoltà solo 5 erano donne, e sembravano delle mosche bianche. Nonostante i suoi genitori la immaginassero insegnante di matematica, dopo il liceo scientifico lei volle proseguire gli studi al Politecnico di Milano.

Dimostrò così che non esistono lavori per uomini e lavori per donne e anche che non esistono destini prefissati che non possono essere modificati con dedizione e forza di volontà. Un esempio importante per tutte le ragazze che si affacciano al mondo del lavoro, ma anche alla vita stessa, dove le scelte non sono meno semplici.

«Alle bimbe regalate bambole e meccano, è indispensabile renderle coscienti fin da piccole delle loro possibilità, non sminuite i loro talenti. Così sono diventata la signora delle comete.» 

Presidentessa del comitato per le pari opportunità del Politecnico di Milano e delegata rettorale per le politiche di genere, è inoltre membro dell’Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, di cui è stata presidente nazionale.

«Vanno aboliti tutti gli stereotipi di genere, si deve iniziare da lì. Le famiglie hanno un compito importante in questo senso, devono capire che sostenendo le ragazze nelle loro aspirazioni possono fare la loro felicità.»

Erna Corsi

Foto in alto: Amalia Ercoli Finzi (www.ssr-corsi.ch)

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