Opera che intreccia biografia, romanzo e memoir alla scoperta di una grande donna del ‘900 italiano che merita di essere ricordata: Maria Silvia Spolato.
La mia proposta per questo venerdì è l’esordio letterario di Sara Poma, nota autrice di podcast (che vi ho già consigliato qui e qui), dal titolo Il coraggio verrà (HarperCollins, 2023). Un libro riuscito e coinvolgente che intreccia biografia, romanzo e memoir per farci scoprire la storia di una grande donna del ‘900 italiano che merita di essere ricordata: Maria Silvia Spolato.
Spolato nasce nel 1935 a Padova da una famiglia borghese, si laurea in matematica e inizia a fare l’insegnate dopo altre esperienze lavorative non soddisfacenti. La data che rappresenta uno spartiacque nella sua vita è l’8 marzo 1972. Quel giorno, durante una manifestazione di piazza a Roma (tra le partecipanti ci sarà perfino l’attrice americana Jane Fonda), a Campo de Fiori, viene fotografata con un cartello con su scritto a mano «Fronte di liberazione omosessuale». È la prima volta che una donna rivendica pubblicamente la propria omosessualità e la fotografia sarà pubblicata sulla rivista Panorama.
Da quel momento in poi, Maria Silvia Spolato pagherà caramente il suo gesto rivoluzionario, finendo la sua vita ai margini e nell’anonimato. Perde il proprio lavoro, i rapporti con la madre e la sorella diventano più complicati; non ha più la capacità economica per mantenersi e per un periodo troverà alloggio notturno nei treni a lunga percorrenza tra Roma e Bolzano. Perde se stessa e si allontana dal mondo reale, ed è proprio in quello spazio dove i contorni delle vicende diventano sfumati e rarefatti che entra in gioco il lavoro di ricerca e ricostruzione dell’autrice.
Sara Poma colma le lacune immaginando cosa potrebbe essere accaduto, fornendo una sua interpretazione personale degli avvenimenti. Incontra anche persone che l’hanno conosciuta e ne conservano il ricordo, come Hilda, la bigliettaia della stazione di Bolzano, con la quale Spolato intreccia un’amicizia trentennale che abbraccia quel lungo periodo in cui di Maria Silvia Spolato si erano perse le tracce. La testimonianza raccolta è ricca di tenerezza e momenti divertenti. Nel 2018 saranno pochi i giornali che daranno notizia della sua morte in una casa di riposo di Bolzano.
Esplorare le vite altrui funziona come uno specchio che ci permette di ripercorrere anche la nostra vita, proprio come ha fatto Sara Poma. Vite che si intrecciano a distanza di anni, dove emergono somiglianze e differenze. Il risultato è corale, è impossibile non ritrovarsi in uno degli eventi narrati, sia che abbiano coinvolto Maria Silvia Spolato o le vicende personali dell’autrice. Una cosa è certa: le azioni e il coraggio di quella giovane donna con l’eskimo, che ha «rischiato qualcosa per rendere il nostro presente più accettabile e giusto», hanno aperto una strada per le ragazze e i ragazzi venuti dopo.
In accoppiata con Il coraggio verrà vi propongo Prima, podcast di Spotify, dedicato anch’esso alla vita di Maria Silvia Spolato e realizzato sempre da Sara Poma. La serie è composta da sei episodi da poco più di venti minuti l’uno, prodotti da Chora Media e con una affascinante sigla originale scritta e suonata dai Berlinist. Il podcast (uscito nel 2021, prima del libro) ci permette di seguire in prima persona, e con l’esperienza immersiva della voce, i passi di Sara Poma alla scoperta di questa donna dimenticata. Si respira il profondo affetto che ha provato per Spolato, una persona che non ha mai conosciuto personalmente ma che ha imparato a farlo e a immaginarla nei molti mesi in cui ha lavorato alla serie. L’ultimo episodio si chiude con una registrazione della vera voce di Maria Silvia Spolato che canta la canzone dell’8 marzo delle femministe di via Pompeo Magno, come se fino a quel momento le emozioni non fossero state già molte. Buon ascolto!
Sara Simoni
Foto in alto: Sara Poma e Maria Silvia Polato
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