«Ognuno ha la sua Audrey, per certi ha sempre vent’anni, a volte è una principessa europea o un’ambasciatrice dell’UNICEF.»
Dal sesto numero de L’Altro Femminile, donne oltre il consueto, scarica il PDF della rivista o sfogliala online.
Audrey Hepburn è una biografia a fumetti sceneggiata da Michele Botton, illustrata da Dorilys Giacchetto e pubblicata dalla casa editrice BeccoGiallo lo scorso anno. Proprio il 2023 è stato un anno di ricorrenze che riguardano la famosa attrice: il trentesimo anniversario della morte (avvenuta il 20 gennaio 1993) e il settantesimo dell’uscita di Vacanze romane, il film che l’ha resa nota in tutto il mondo con il Premio Oscar.
Sembra incredibile che sia passato così tanto tempo visto che, ancora oggi, la sua immagine è attuale, un’icona che è riuscita a svincolarsi dal tempo in cui è vissuta. Cosa si può raccontare di nuovo di una donna così presente nell’immaginario collettivo? Come ben scrive nell’introduzione Luca Dotti, secondogenito di Audrey Hepburn, «ognuno di noi ha sua Audrey… per i più sarà ancora ventenne e in bianco e nero, per pochi altri a colori, quasi sicuramente avrà il volto di uno dei personaggi da lei interpretati».
Tra le pagine di questo graphic novel incontrerete la sua dimensione più intima, «senza colonna sonora e con la voce che preferite voi». Attraverso uno stile di racconto lineare e in prima persona, con pochi flashback che completano i fatti, facciamo la conoscenza degli aspetti più personali e privati della star hollywoodiana e degli avvenimenti meno noti.
Oltre ai successi cinematografici e alcuni episodi molto celebri che hanno segnato la sua vita, vengono raccontati i grandi amori (da Mel Ferrer a Robert Wolders), il desiderio di costruire una famiglia e di diventare madre, ma anche l’aborto, la depressione e i disturbi alimentari. Tanti piccoli tasselli che ricostruiscono e rendono giustizia alla personalità complessa di Audrey Hepburn.
Dalla ragazzina coraggiosa che si esibiva ballando per raccogliere fondi per la resistenza, alla donna matura che decide sfruttare la propria popolarità e la risonanza del proprio nome per aiutare tantissimi bambini come ambasciatrice dell’UNICEF.
Da questo graphic novel emerge una donna impegnata a dare il meglio di sé, sia nella vita privata e nella quotidianità familiare che sul set cinematografico. Insicura e poco convinta delle proprie capacità, recitava cercando di essere sempre all’altezza del ruolo che le veniva assegnato studiando con dedizione.
Il tratto classico di Dorilys Giacchetto (alla sua seconda pubblicazione con BeccoGiallo) riesce a rendere al meglio l’eleganza di Audrey Hepburn, donandole uno stile che risulta delicato nonostante le linee nere molto marcate e i colori saturi e vivi. Ci regala una Audrey autentica e diversa dal suo alter ego di carta bonelliano al quale siamo visivamente abituati (la criminologa Julia Kendall), nella quale si riesce anche a percepire i segni del passaggio del tempo.
Nonostante la semplicità e la pulizia, le tavole appaiono, nel loro complesso, molto ricche.
Dalla fusione tra la sceneggiatura di Botton e lo stile grafico di Giacchetto emerge una figura che si allontana dall’icona di stile, alla quale siamo soliti associare Audrey Hepburn. Il fitto intreccio tra cinema e vita privata ci permette di apprezzare una donna ironica e brillante, dedita al lavoro e caparbia nel portare avanti i propri valori. Se alla fine della lettura avrete voglia di sapere cose in più, trovate la filmografia essenziale di Audrey Hepburn e l’elenco dei libri e dei documentari consultati dagli autori per la realizzazione di questo volume.
Sara Simoni
Foto in alto: particolare della copertina
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