La poesia nel dì di domenica: di nuovo insieme a Mary Oliver

Mary Oliver - Foto di Marianna Cook
La poeta americana, con la sua lirica, ci esorta a osservare la natura, il paesaggio che ci circonda, ma soprattutto a vivere la vita.

Mary Oliver è una delle più note esponenti dell’ecopoesia. Tutta la sua lirica è permeata dall’amore per la natura, dal suo impegno contro la crisi ambientale ed ecologica.

Baldo Meo su Succedeoggi.it scrive di lei: «Se c’è una poesia civile oggi questa non può che essere anche una poesia ecologica, che protesti per il disastro ambientale, che denunci l’affermarsi del post-umano come mera tecnologia predatoria e come assenza di corporeità.

E che esprima, al contrario, la volontà di rispettare la natura, di riconnettersi a quanto vi è di più autentico e primigenio, che cerchi di vincere la disperazione. Che rivendichi, infine, un’etica del fare poetico come strumento per conservarci umani.

Primitivo americano è un manuale d’amore per la Terra. Ma ancora di più un manuale per noi stessi, per riscoprire un paradiso di cui dovremmo sentire nostalgia, che era nostro e potrebbe ancora esserlo. Per tornare a godere della bellezza del mondo.

La Terra non ha bisogno di essere difesa, sa da sola come difendersi dalle devastazioni dell’antropocene. È l’uomo ad essere in pericolo.»

Dopo Il viaggio e Dichiara pace, oggi proponiamo un’altra poesia contenuta nella raccolta Primitivo americano pubblicata da Einaudi.

Giorno d’estate si chiude con una domanda: «Dimmi, cosa pensi di fare della tua unica, selvaggia e preziosa vita?» Sono parole forti e potenti che dovremmo ricordarci ogni mattina, come un mantra. Il video è curato da Debora Menichetti.

Serena Betti

Foto in alto: Mary Oliver

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorno d’estate

Chi ha fatto il mondo?
Chi ha fatto il cigno e l’orso bruno?
Chi ha fatto la cavalletta?
Questa cavalletta, intendo, — quella che è saltata fuori dall’erba, che sta mangiandomi lo zucchero
in mano, che muove le mandibole avanti e indietro invece che in su e in giù — e si guarda attorno
con i suoi occhi enormi e complicati.
Ora solleva le zampine chiare e si pulisce il muso, con cura.
Ora apre le ali di scatto e vola via.
Non so esattamente che cosa sia una preghiera;
so prestare attenzione, so cadere nell’erba,
inginocchiarmi nell’erba,
so starmene beatamente in ozio, so andare a zonzo nei prati,
è quel che oggi ho fatto tutto il giorno.
Dimmi, che altro avrei dovuto fare?
Non è vero che tutto muore prima o poi, fin troppo presto?
Dimmi, che cosa pensi di fare
della tua unica, selvaggia e preziosa vita?

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