La poesia nel dì di domenica: di nuovo insieme a Fadwa Tuqan

Fadwa Tuqan
I suoi versi hanno dato voce alle madri palestinesi che hanno perso i loro figli, alle lacrime di chi cerca la libertà senza mai trovarla.

Le poesie di Fadwa Tuqan, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, l’hanno consacrata come una combattente della resistenza non solo per la Palestina, ma per l’intero mondo arabo. È stata un’istituzione, un punto di riferimento letterario e culturale, e un pilastro della poesia araba contemporanea, capace di trasformare il dolore e l’oppressione in un grido collettivo di speranza e lotta.

La poeta è cresciuta in una famiglia numerosa e tradizionalista, dove la sua presenza era spesso percepita come un peso. La sua infanzia, segnata da un profondo senso di inadeguatezza e angoscia, emerge in modo vivido nella sua autobiografia.

Fadwa Tuqan è stata una figura centrale nella letteratura e nella cultura araba. Infatti, le sue opere si concentrano sulla lotta del popolo palestinese, sulla condizione della donna nel mondo arabo, sull’intifada e sulle atrocità della guerra. Nel 1991 pubblicò, sul giornale israeliano Ittihad, I martiri dell’intifada, una delle sue poesie più simboliche e strazianti, consolidando ulteriormente il suo ruolo di voce della resistenza palestinese.

Ogni sera, osservava dalla sua finestra le processioni funebri in memoria dei giovani martiri, protagonisti di una resistenza che cambiava volto e strategie, ma rimaneva costante nella sua determinazione. Con parole intense, dipinge il sacrificio dei martiri, mettendo in luce non solo la brutalità del conflitto, ma anche la forza e la determinazione di coloro che continuano a lottare per la propria terra e libertà.

I martiri dell’intifada è un’opera che non lascia indifferenti, trasmette il profondo legame tra la sofferenza e la resistenza, rendendola un’opera imprescindibile per chiunque voglia comprendere il cuore e l’anima della lotta palestinese.

Per La poesia nel dì di domenica, Serena Betti legge per noi I martiri dell’intifada di Fadwa Tuqan. Buon ascolto.

Debora Menichetti

Foto in alto: Fadwa Tuqan

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I martiri dell’intifada

Hanno tracciato la rotta verso la vita
l’hanno intarsiata di corallo, di agata e di giovane forza
hanno innalzato i loro cuori
sui palmi di carbone, di brace e di pietra
E con questi hanno lapidato la bestia del cammino
Questo è il tempo di essere forti, sii forte
La loro voce è rimbombata alle orecchie del mondo
e il suo eco si è dispiegato fino ai confini del mondo
Questo è il tempo di essere forti
E loro sono diventati forti…
E sono morti in piedi
Illuminando il cammino
scintillanti come le stelle
baciando le labbra della vita.

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