La poesia nel dì di domenica: “Dammi la tua mano “ di Clarice Lispector

Clarice-Lispector
La scrittrice è considerata a pieno titolo una delle più importanti autrici della letteratura latinoamericana del ‘900.

Nata nel 1920 in un paesino dell’Ucraina e naturalizzata brasiliana, Clarice Lispector, scrittrice giornalista e traduttrice, è stata una delle voci più distintive e influenti del secolo scorso. Emigrata in Brasile all’età di un anno, ha vissuto un’infanzia segnata dalla povertà e dalla precarietà, ma anche arricchita dalla diversità culturale e dalla bellezza della lingua portoghese che hanno alimentato la sua curiosità per la vita e le sue sfaccettature. Sin dai primi romanzi Lispector ha catturato l’attenzione della critica e del pubblico per l’originalità stilistica e la profonda sensibilità.

La passione secondo G.H. è probabilmente il libro che le ha dato maggior successo e Acqua viva il suo capolavoro. Il suo testamento è racchiuso in Un soffio di vita che, come lei stessa ha confessato, è stato scritto in un periodo di grande sofferenza ed è stato pubblicato l’anno dopo la sua morte, avvenuta nel 1977 per una malattia incurabile. Questi libri sono editi da Einaudi.

Grazie alla sua capacità di penetrare nelle profondità dell’animo umano e di dare voce ai suoi tormenti e alle sue gioie ha ispirato moltə scrittorə non solo della letteratura brasiliana ma anche di quella mondiale. Lo scrittore Roberto Calasso la definì «una Virginia Woolf amazzonica, arruffata e vagamente stregonesca.»

La sua produzione letteraria vanta anche numerose e intense poesie. Quella scelta oggi, come sempre accompagnata dall’elaborazione video di Debora Menichetti, è Dammi la tua mano.

La foto di copertina è tratta dal video prodotto dall’ambasciata del Brasile a Roma che, nel centenario della sua nascita, ha voluto renderle omaggio.

Serena Betti

Foto in alto: Clarice Lispector

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dammi la tua mano

Dammi la tua mano:
voglio dirti ora
come sono entrata nell’inespresso
che da sempre è la mia ricerca cieca e segreta.
Di come sono entrata
in ciò che esiste tra il numero uno e il numero due,
di come ho visto la linea di mistero e fuoco,
una linea ambigua.
Tra due note musicali esiste una nota,
tra due fatti esiste un fatto,
tra due granelli di sabbia per quanto uniti siano
esiste un intervallo di spazio,
esiste un sentire che è all’interno del sentire
– negli interstizi della materia primordiale
c’è questa linea di mistero e di fuoco
che è il respiro del mondo,
e il respiro continuo del mondo
è ciò che ascoltiamo
e chiamiamo silenzio.

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