Nuovo appuntamento a Verona con a il Grande Seminario annuale di Diotima

Diotima
Le domande politiche che le guerre contemporanee e le emigrazioni coatte sollevano sono il tema degli incontri proposti quest’anno.

Molto atteso anche quest’anno il seminario organizzato da Diotima, la comunità filosofica femminile nata a Verona nel 1983. Camminare sulle acque per pensare alla terra, questo il titolo scelto, è iniziato il 4 ottobre scorso, con l’intervento di Diana Sartori, e proseguirà sino al 22 novembre.

«In una guerra è sempre questione di terra e di lingua assieme, così come lo è in un esilio costretto che porta lontano da dove si è nati. Terra occupata, strappata, martoriata, bombardata e poi divisa, spartita alla lettera. Metaforicamente, terra delle radici, delle origini, dei miti, terra dei luoghi amati nei quali ci si riconosce, terra della speranza, del futuro. L’aspetto letterale e quello metaforico non possono mai essere del tutto separati e occorre tenere conto di questo intreccio.

Abitare e pensare la terra significa percepirla dentro un contesto comune che coinvolge sia gli esseri umani sia quelli non umani, dagli animali alle rocce, agli esseri tutti. Allo stesso tempo portiamo la terra dentro di noi. Siamo presso il mondo e in noi stessi in contemporanea e senza contraddizione. Questo modo di sperimentare la terra tra dentro e fuori ne fa una sorgente di possibili esperienze e significati. Mai esauribile.

Le domande politiche che sentiamo riguardo la terra, la guerra, la lingua e le migrazioni sono molto forti. In un certo senso schiaccianti. Lasciano poco spazio e chiudono in sensi di colpa per non aver fatto abbastanza, che risultano sterili. Quello che possiamo davvero fare è invece rivolgerci alla pratica del simbolico, la pratica femminista di esprimere il reale, guardandolo con tutte noi stesse e legando le parole, il corpo, e l’esperienza del mondo, che noi patiamo, con quella finezza che ci viene dall’aver imparato a mettere a frutto la differenza sessuale. Le azioni ne verranno di conseguenza, con la misura che viene da questa pratica e non dalle risposte suggerite dal simbolico già circolante e ripetitivo.

Piuttosto che entrare nei conflitti già disegnati, questa pratica propone di stare sulla terra e vicino ad essa, di guardarla dal punto di vista delle acque, che scivolano, confondono i confini. Camminare su di esse. È un’immagine di leggerezza: sfiorando la nostra paura di andare a fondo, invita ad avere una visione più ampia, aperta, a partire da ciò che riusciamo a vedere come vitale e che di solito emerge come imprevedibile, là dove meno ce lo aspettavamo. Aprendo nuove strade.»

Tutti gli incontri del seminario annuale di Diotima si terranno nell’aula Meneguzzi dell’Università di Verona con il seguente calendario:
– 11 ottobre Terre ferite Wanda Tommasi;
– 18 ottobre Metanoia: il cuore dell’ascolto  Snejanka Mihaylova;
– 25 ottobre L’esilio ereditato. Dov’è il mio accento? Margherita Morgantin;
– 8 novembre La terra dentro Antonietta Potente;
– 15 novembre Dentro la torre di Babele Elisabeth Jankowski;
– 22 novembre Scrivere la terra. L’immaginazione come posizione politica Vittoria Ferri.

Aglə studentə iscrittə alla laurea triennale e magistrale di Filosofia e alla laurea triennale e magistrale di Scienze dell’educazione che frequenteranno almeno 4 seminari verrà inserito nel piano di studi un Cfu.

Serena Betti

Foto in alto: Donne migranti (Google)

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