Vietnam sostantivo femminile, attraverso le foto di Roberto Reali

Vietnam
L’imprenditore pratese e i suoi scatti ci parlano di donne, di equilibrio e di un paese che vive e lavora, tanto, al femminile.

Paese in bilico tra modernità e tradizione, il Vietnam deve molta della sua attuale propensione allo sviluppo al ruolo che hanno avuto e tuttora hanno le donne. Protagoniste nella lotta per l’indipendenza e la riunificazione del Paese nel secolo scorso, le donne vietnamite oggi, consce della loro identità e dignità, svolgono con competenza il proprio lavoro in ogni settore, da quello rurale nelle fertili campagne a quello dirigenziale nelle moderne megalopoli Hanoi e Saigon, con una parità di ruoli a tratti sorprendente.

Non è raro in Vietnam incontrare donne al lavoro nei cantieri,  oppure come manovali nella costruzione di strade, accanto a muratori e carpentieri maschi; ancora meno difficile è vedere donne che ogni giorno, alle prime luci dell’alba, si muovono in gruppo dalle campagne per recarsi a vendere frutta e ortaggi nei mercati di città.

Roberto Reali, imprenditore nel settore tessile pratese, è innanzitutto un curioso, un viaggiatore, il più possibile un non-turista. Racconta di essere approdato alla fotografia, almeno inizialmente, soprattutto in ambito architettonico. Passione che peraltro continua a coltivare ancora oggi seguendo sua moglie Fabiola nei suoi viaggi-studio, prima come studentessa e poi come ricercatrice. Da lì in poi tenere in mano la fotocamera per lui è diventato naturale. Un piacevole prolungamento e completamento dell’esperienza del viaggio nei luoghi e nelle persone che incontra.

Con la sua raccolta di scatti, risultato di uno dei suoi ultimi viaggi nel sud-est asiatico, Reali cerca di fare emergere questa nuova realtà femminile.

«Di solito scatto istintivamente quelle immagini che poi diventano spunto di riflessione per cercare di capire il mondo. Inoltre penso che la fotografia racconti molto di chi la scatta. Infatti si crea, o almeno si dovrebbe, un rapporto empatico tra il soggetto rappresentato e le cose, le esperienze di chi sta dietro al pentaprisma. Dietro ogni fotografia c’è anche il ritratto del fotografo perché anche per chi scatta, quell’attimo è irripetibile.

Non si tratta solo di cosa raccontare ma di come raccontarlo, perché credo, come disse Ugo Mulas a Gianni Berengo Gardin, che non esistano foto belle, esistono foto interessanti.»

Elena Marrassini

In alto: Vietnam, foto di Roberto Reali in esposizione al bar Gabardina di Montemurlo PO

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