Le donne e l’amore: un rapporto complesso da decifrare. Verso una nuova consapevolezza, attraverso l’analisi dei principali copioni.
Noi donne abbiamo spesso la capacità di complicarci la vita, finiamo spesso vittime di errori tipici o, meglio detto, di strategie d’azione e modalità di comportamento che noi stesse mettiamo in atto con il nostro partner. Sono strategie costruite nel corso del tempo, che inizialmente hanno funzionato in modo efficace, fino a divenire nel corso del tempo automatiche, disfunzionali e fonte di problemi.
Quando ciò diventa la regola, inevitabilmente, indebolisce l’unione e rischia di intaccarne la durata. Pur se mosse con le migliori intenzioni, le donne con questo tipo di atteggiamento rischiano di ottenere i risultati peggiori, alimentando la disfunzionalità della relazione sentimentale. Il professor Giorgio Nardone e il Centro di Terapia Strategica negli ultimi venti anni hanno analizzato gli equilibri funambolici della coppia, ed è stato possibile rilevare ben diciassette copioni femminili.
Questi copioni non riguardano soltanto la relazione di coppia, ma anche l’immagine che la donna ha di sé e la gestione delle proprie tendenze emotive e relazionali. Nessuno dei copioni è patologico o disfunzionale di per sé, ma è la loro applicazione estremizzata che li rende tali, così come per qualsiasi nostro problema, patologie incluse.
In questo articolo ne voglio presentare solo alcuni, quelli che frequentemente osservo all’interno del mio studio di psicoterapia, quelli in cui la donna ha a che fare con un uomo debole.
La BRACCATRICE (troppo bisogno della relazione). La donna-braccatrice è spinta dal desiderio di creare il proprio nucleo amoroso e sentimentale. Vive alla continua ricerca dell’uomo giusto, quello capace di “mettere su famiglia” insieme a lei. Per ottenerlo è disposta a tutto, anche ad accontentarsi! La gelosia ne rappresenta un tratto distintivo, corre il rischio di isolarsi (insieme al partner) per paura che quest’ultimo possa essere sedotto da un’altra donna. L’epilogo? I giorni si susseguono nel grigiore della sicurezza, senza slanci di luce e di colore, mentre i figli diventano il diversivo che colma i vuoti lasciati dalla relazione.
La CROCEROSSINA (troppo aiuto, troppo bisogno di dare). La donna-crocerossina ha, sempre, necessità di qualcuno da curare. Non è attratta dalle mode, non dedica tempo alla cura di sé. Piuttosto, preferisce focalizzarsi sul migliorare le proprie capacità di soccorso verso l’altro.
Qual è il rischio? Semplice: è che il partner, una volta guarito, si allontani. Ed è proprio quando tale guarigione si realizza che la passione svanisce. Il malanno termina, la crocerossina non è più crocerossina. La relazione si conclude e lei è costretta a cercare un nuovo malato da curare.
La DILAGANTE (troppo tutto). La donna-dilagante è un turbine di energia, come l’acqua che esonda e travolge tutto ciò che trova lungo il percorso. Ha una forte autostima (forse eccessiva), è sensuale e sa di esserlo. Eccelle in quasi tutto quello che fa. La donna-dilagante a prima vista è la più desiderabile tra le amanti; poi arriva a pagare per la propria esuberanza. Man mano che la relazione procede, il partner non riesce a trovare il suo spazio nella coppia. Sempre pronta a criticare il compagno per stimolarlo (anche in questo caso con le migliori intenzioni), lo allontana (ottenendo gli effetti peggiori).
Cosa fare se ci ti accorgi di essere intrappolata in uno di questi copioni di gestione amorosa disfunzionale? Come dice Gandhi: «Se vuoi far cambiare il mondo comincia col cambiare te stesso.» Può essere utile allenarsi, sotto la guida di un professionista, per iniziare a riconoscere gli errori e a cambiare il proprio stile relazionale (rendendolo più flessibile e adattabile); questo con probabilità avrà effetti positivi anche sul benessere della coppia.
Bibliografia
Nardone G. (2010), Gli errori delle donne (in amore), Ponte alle Grazie, Milano.
Nardone, G. (1995), “Conoscere un problema mediante la sua soluzione: i sistemi percettivo-reattivi patogeni e la psicoterapia strategica”, in G. Pagliaro, M. Cesa-Bianchi (a cura di), Nuove prospettive in psicoterapia e modelli interattivo-cognitivi, Angeli, Milano.
Sabrina Germi
www.psicologa-sabrinagermi.it
Foto in alto: Puzzle
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