Un libro e una serie tv che raccontano l’intensa relazione che lega Marianne e Connell, fatta di amore e di incomunicabilità.
La mia proposta per questo venerdì è Persone Normali (Einaudi, 2019), secondo romanzo della scrittrice irlandese Sally Rooney divenuta famosa con la sua prima opera, Parlarne tra amici. Sono sicura che verrete attratti dalla bella copertina dell’edizione italiana illustrata da Mario Sughi. Ancora più accattivante è la copertina dell’edizione originale, dove due ragazzi sono stretti dentro una scatola di lattine, che richiama l’atmosfera respirata tra le pagine.
I protagonisti sono Marianne e Connell, due ragazzi che frequentano l’ultimo anno di liceo a Carricklea, un piccolo paese irlandese, e sono molto diversi tra loro. Lei viene da una famiglia benestante e a scuola è isolata e senza amici. Lui proviene da una famiglia più umile (sua madre lavora come domestica proprio per la famiglia di Marianne), è stimato da tutti, gioca a football e molto popolare a scuola.
Diventano amici e iniziano una relazione lontano dagli occhi dei compagni, quasi clandestina. Soprattutto Connell teme molto il giudizio degli altri. Infatti, nel periodo del liceo nessuno degli amici è a conoscenza del rapporto che li lega, mentre durante il college diviene pian piano palese. Raccontata così può apparire una semplice storia d’amore tra due millennials, ma cosa c’è tra le pagine di questo libro che ha reso Persone normali un così grande successo?
La grande capacità narrativa di Sally Rooney è stata in grado di restituire al lettore le sensazioni e gli ostacoli che due giovani ragazzi incontrano oggi nella vita. L’ansia, la paura del giudizio altrui, l’inquietudine emergono da uno stile di scrittura essenziale e sintetico. C’è una completa assenza di dialoghi in forma diretta, è una scelta dell’autrice che riflette l’introspezione e le complessità emotive dei personaggi. Con il dialogo indiretto e le descrizioni si crea un senso di intimità ma anche di claustrofobia. Si vorrebbe scappare dalle pagine ma è altrettanto forte la voglia di scoprire cosa accadrà a Marianne e Connell.
La trama cammina nel tempo così che scopriamo la crescita e i cambiamenti dei protagonisti, dall’adolescenza fino all’età adulta. Ognuno dei dodici capitoli (che si alternano tra i punti di vista dei due personaggi) è un focus su un mese specifico della loro vita muovendosi attraverso vari momenti significativi o eventi specifici.
Persone normali non è un libro romantico e nemmeno consolatorio, è realistico. Il filo che tiene uniti Marianne e Connell è il desiderio di sentirsi “normali”, di sentirsi appartenenti al contesto sociale in cui vivono: «Non so cos’ho che non va, dice Marianne. Non so perché non riesco a essere come le persone normali. […] Non so perché non riesco a farmi amare. Penso di essere nata sbagliata».
I due ragazzi si prendono e si lasciano, si fraintendono, si allontanano per poi tornare a cercarsi… un po’ come se fossero in balia di un elastico. Il loro legame resiste al tempo e alle incomprensioni, alle scelte sbagliate e altre relazioni che avranno. Marianne e Connell si feriscono e si curano reciprocamente, si ameranno facendosi del male, uniti da un legame inspiegabile ma indissolubile.
In accoppiata con il romanzo di Sally Rooney vi propongo l’omonima miniserie televisiva Normal People del 2020 trasmessa da BBC (disponibile in streaming su RaiPlay). Dodici episodi (che oscillano tra i 20 e i 30 minuti) diretti da Lenny Abrahamson e Hettie Macdonald e scritti da Alice Birch e Sally Rooney.
Il ruolo di Marianne è interpretato da Daisy Edgar-Jones, mentre Paul Mescal veste i panni di Connell nei quali ha vinto il British Academy Television Awards come miglior attore. Entrambi alla prima prova da protagonisti, episodio dopo episodio sono riusciti a guidarci negli intrecci fisici e psicologici che legano i due ragazzi. Complice anche le musiche originali firmate dal compositore irlandese Stephen Rennicks, che in modo delicato sottolineano sentimenti come la rabbia, l’insicurezza e l’amore.
È del tutto fedele al romanzo e riporta benissimo sul piccolo schermo quello che si prova sfogliando le pagine. È un ottimo esempio di come un libro e la sua trasposizione televisiva possano completarsi a vicenda. La serie riesce a catturare l’intimità e la complessità dei personaggi raccontati da Sally Rooney, mantenendo il focus sulla loro relazione e sulle dinamiche emotive.
Le immagini offrono una nuova dimensione alla storia e la cura nella produzione aiutano a trasmettere l’atmosfera soffocante che, alle volte, si respira nel libro. Un’esperienza coinvolgente sia per i lettori che per i nuovi spettatori. Buona visione e buon fine settimana!
Sara Simoni
Foto in alto: immagine dalla serie tv Normal People
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