Consigli di bellezza de L’Altro Femminile: uno sguardo oltre il consueto #7

Bellezza Michal Ludwicza
Immagini che racchiudono sensazioni ed emozioni insieme ai pensieri che hanno evocato. Vi regaliamo il nostro concetto di bellezza.

«Il tradimento. Fin da piccoli il papà e il maestro ci dicono che è la cosa peggiore che si possa immaginare. Ma che cos’è questo tradire? Tradire significa uscire dai ranghi. Tradire significa uscire dai ranghi e partire verso l’ignoto.» 

Molti anni fa lessi un libro che fu una vera rivelazione, sia sul piano letterario che su quello umano: L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Recentemente, grazie all’ausilio degli audiolibri, ho pensato che fosse ora di ripercorrere quella stessa strada, per tornare alla ricerca di quelle emozioni e rinfrescare la mia memoria su un testo che tanto mi aveva colpita. 

«Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perché non esiste alcun termine di paragone. L’uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato.»

Ho voluto raccontare de L’insostenibile leggerezza dell’essere all’interno di questa rubrica non solo perché il testo ne è pervaso ma anche per il meraviglioso dialogo di Sabina, un’artista tormentata, con Franz, il suo amante, sul tema della “bellezza per errore”:

«Franz disse: “In Europa la bellezza è sempre stata premeditata. C’è sempre stata un’intenzione estetica e un progetto a lungo termine. Ci sono voluti decenni per costruire secondo quel progetto una cattedrale gotica o una città rinascimentale. La bellezza di New York ha una base completamente diversa, è una bellezza inintenzionale è sorta senza intenzione da parte dell’uomo. Un po’ come una grotta di stalattiti. Forme in sé brutte si trovano per caso senza un piano in ambienti così incredibili che di colpo brillano di una poesia magica.”
Sabina disse: “Una bellezza inintenzionale. Sì, si potrebbe anche dire un bellezza per errore. Prima di scomparire definitivamente dal mondo, la bellezza esisterà ancora un poco per errore. La bellezza per errore è l’ultima fase della storia della bellezza.” E si ricordò del suo primo quadro maturo che era nato grazie al fatto che per errore vi era gocciolato sopra del rosso. Sì, i suoi quadri si fondavano sulla bellezza dell’errore e New York era patria segreta e autentica della sua pittura.»

«Era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall’angoscia e la riempiva di un nuovo desiderio di vivere.» 

Erna Corsi

Foto in alto: New York di Michał Ludwiczak su Pexels

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