A Natale regala un libro, regala speranza: letture per un mondo migliore

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In un mondo ferito, la lettura è una medicina per l’anima. Scopri i libri che ti faranno riflettere, sognare e scoprire nuovi mondi.

Pagina dopo pagina, i libri che leggiamo ci offrono benefici a livello mentale ed emozionale. La lettura ci aiuta a imparare sempre cose nuove e a entrare in nuovi mondi, è sicuramente un viaggio che porta la nostra mente lontano… e non è tutto! 

Quali sono i principali benefici della lettura? Previene la perdita della memoria. Regala nuove esperienze e nuovi punti di vista. Riduce lo stress fino al 68% e migliora il sonno. Favorisce la creatività e la concentrazione. Arricchisce il vocabolario. Rende la nostra mente più flessibile.

Pur non essendo di certo esaustive, questi considerazioni ci aiutano a capire come la lettura non dovrebbe essere considerata una opzione, ma un piacere irrinunciabile da coltivare e ricercare per “aprirsi meglio la strada” nel lungo viaggio della vita.

In questo Natale 2024 segnato dalla guerra russo-ucraina e dal conflitto israelo-palestinese, dove i torti e le ragioni non sono mai da una sola parte, regalare un libro può essere non solo un atto d’amore, ma può offrire parole di coraggio, un viaggio per arricchirci di emozioni, di speranze, e di nuova consapevolezza.

Veniamo al dunque: quali libri comprare? Alcuni suggerimenti.

Non avrete il mio odio. Un libro di Antoine Leiris che il 17 novembre 2015, all’indomani degli attentati di Parigi, rimane vedovo con un bimbo di diciassette mesi. Le sue sono parole molto misurate, raccontano un lutto atroce, del senso di perdita, dei timori per il figlio piccolo, di un nuovo modo di dover guardare al mondo. È l’istantanea di un dolore, in questo sta la sua forza, quella di un uomo disarmato contro l’orrore (da qualsiasi parte provenga), eppure capace di ragionare e di esprimerlo.

Ecco un estratto: «Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma voi non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale voi uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Allora non non vi farò questo regalo di odiarvi.

L’avete cercato tuttavia ma rispondere all’odio con la rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi ciò che siete. Voi volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Lo stesso giocatore gioca ancora. L’ho vista stamattina. Infine, dopo notti e giorni d’attesa. Era così bella come quando è uscita questo venerdì sera, così bella come quando me ne sono innamorata perdutamente più di dodici anni fa.

Naturalmente io sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso delle anime libere a cui non avrete mai accesso. Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forte di tutti gli eserciti del mondo.

Non ho peraltro non più tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha 17 mesi appena, mangerà la sua merenda come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i giorni e per tutta la sua vita questo piccolo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio.»

Perdonare se stessi e gli altri. Strategie per fare pace con il passato, di Guidalberto Bormolini e Roberta Milanese. Possiamo perdonare un genitore che non ci ha amati? E il partner che ci ha traditi? E cosa dire di noi stessi? Questo libro si propone di guidare il lettore nell’affascinante viaggio verso il perdono. Un viaggio difficile, che richiede di disporre di strategie efficaci per superarli, come quelli messi a punto nell’ambito della Psicoterapia Breve Strategica.

Kintsukuroi: L’arte giapponese di curare le ferite dell’anima, di Tomás Navarro. Quando ci si trova di fronte a delle avversità o a delle difficoltà, la prima reazione è quella di negare la realtà, invece bisognerebbe saper ricostruire la propria vita come un autentico maestro kintsukuroi: «Non vergognatevi delle cicatrici, non nascondetele. Anzi, abbellitele, perché sono la più grande testimonianza della nostra forza (…)», per creare un qualcosa di nuovo con passione e amore, diverso dal precedente.

Buona lettura con i migliori auguri di buone feste!

Bibliografia: Bolter J.D. Lo spazio dello scrivere. Computer, ipertesto e la ri-mediazione della stampa (Vita e pensiero, 2002): Cataldo C. C’è più gusto. Far crescere e stimolare il piacere della lettura (Armando editore 2009).

Sabrina Germi
www.psicologa-sabrinagermi.it 

Foto in alto: Dire di no

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