Intermezzo, una storia che racconta la difficile libertà di amare

Sally Rooney Intermezzo
L’ultimo romanzo di Sally Rooney ci presenta personaggi che cercano di ricostruire la propria felicità dopo avvenimenti difficili.

Intermezzo è il romanzo migliore tra quelli pubblicati dall’autrice irlandese Sally Rooney fino ad ora. Dopo Parlarne tra amici (2017), Persone normali (2018), e il meno riuscito Dove sei, mondo bello (2021) (tutti pubblicati da Einaudi in Italia). In Intermezzo troviamo un intreccio che mette in luce tutti i temi più cari all’autrice: differenze di classe, religione, problematiche relazioni familiari, e soprattutto creazione di relazioni amorose fuori dagli schemi.

Queste tematiche, presenti in ognuno dei romanzi di Rooney, trovano qui una più articolata e interconnessa rappresentazione, rendendo questo testo complesso e stratificato. E non solo per la polifonia dei punti di vista (una strategia già adottata da Rooney), ma per la capacità dell’autrice di metterci davanti a problemi di difficile risoluzione, che necessitano una lucida osservazione della realtà e delle sue strutture sociali. Intermezzo è un romanzo che dà voce a una generazione che si trova a vivere in un momento di transizione, tra la crisi di valori non più percepiti come fondanti e la creazione di nuovi modi di condursi in società.

Il personaggio che più incarna questa contraddizione interna è Peter, il fratello maggiore. II suo stato mentale, alterato da stati depressivi e abusi di sostanze, è veicolato da una prosa frammentata, non chiara. Questo almeno fino alla conclusione del romanzo che coincide con una parziale distensione e ricomposizione del suo desiderio. Una sintassi complessa e non lineare caratterizza alcuni capitoli. La scelta stilistica dell’autrice conferisce al testo profondità riflessiva. Rooney dimostra una padronanza del linguaggio che va oltre la semplice descrizione o il dialogo.

IntermezzoL’evento scatenante della storia è un lutto, che unisce e separa i due fratelli protagonisti del libro. I rapporti familiari, solitamente in secondo piano nei romanzi di Rooney, diventano centrali. La perdita del padre mette in discussione gli equilibri di cura del nucleo familiare. L’affido del cane, metaforicamente, diventa simbolo delle difficoltà che devono affrontare. Questa sarà una problematica che si snoderà durante tutta la narrazione. È interessante la decisione di Rooney di incentrare la trattazione di dinamiche familiari su tre figure maschili. Nell’opera la madre risulta una figura distante e a tratti disinteressata, pur mantenendo una caratterizzazione colpevole agli occhi di chi legge. I figli maschi, ormai adulti, sono lasciati a reinventare il nucleo familiare, e compiono scelte non convenzionali.

I tre personaggi che hanno voce a Intermezzo si trovano a fare i conti con il senso di colpa provocato dalle loro stesse scelte e desideri. Da un lato osserviamo i due fratelli nel processo di ricostruzione dei loro equilibri affettivi, e un’altra protagonista, Margaret, che recupera la propria individualità dopo un matrimonio difficile. Tutto si svolge nel contesto di un paese di provincia in cui la donna deve fare i conti con il giudizio della comunità. Gli altri due personaggi femminili, tuttavia, ci appaiono come libere da condizionamenti di questo tipo. Sono gli unici due personaggi la cui voce non percepiamo direttamente. Infatti, non ci sono capitoli narrati dal loro punto di vista. Le due donne contribuiscono alla creazione di un nuovo ordine di affetti attraverso un’accettazione serena della loro realtà.

La conclusione del romanzo appare come una risoluzione, almeno momentanea, dei conflitti interiori dei protagonisti, placati dalla creazione di nuove tradizioni e ritmi familiari, e risolvibili dunque solo all’interno di dinamiche collettive, attraverso la sanzione della presenza di “affetti stabili”. Anche nel caso di legami di parentela, i rapporti devono essere ridiscussi e riequilibrati, portando alla luce discrepanze e colpe. Nel caso dei rapporti amorosi, i personaggi rivendicano la propria libertà di scelta nel costruire relazioni che esulano da manifestazioni più tradizionali del rapporto di coppia. Per una generazione che, per scelta o no, si ritrova spesso a vivere al di fuori di reti di supporto familiari, e che sta negoziando con concetti e modi di vivere ereditati da una società da cui non si sente più rappresentata, questa opera rappresenta dunque uno specchio necessario.

Aurora Sturli

Foto in alto: Sally Rooney da illibraio.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Aurora SturliAurora Sturli è dottoranda in Italianistica presso l’Università di Cambridge. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente le scrittrici e la storia delle donne nell’Italia del XIX e del primo XX secolo. Ha conseguito una Laurea Magistrale in Italianistica nel 2021 presso l’Università di Bologna con una tesi dedicata alla rappresentazione del senso di colpa dei personaggi femminili nelle opere di Grazia DeleddaAurora ha anche esperienza nell’insegnamento dell’italiano per stranieri, acquisita durante uno stage presso il Centro Culturale Italiano di Izmir.

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Solve : *
26 − 8 =