Alcuni consigli di lettura per chiudere l’anno in bellezza tra storie e parole

Consigli di lettura
Come ultimo articolo del 2024 abbiamo pensato di condividere con voi i libri che più ci hanno colpito quest’anno. Fatevi un regalo, ve lo meritate!

La redazione de L’Altro Femminile è piacevolmente eterogenea, composta da molte personalità, competenze diverse, attitudini disparate che rendono funzionale e ricchissima la nostra collaborazione. Ma c’è una caratteristica che accomuna tuttə noi, ovvero siamo grandi lettorə.

In questo ultimo articolo dell’anno abbiamo voluto condividere con voi alcuni dei libri che, in questo 2024 agli sgoccioli, ci hanno colpito più di altri. Ve li lasciamo qui sotto, così che possiate prendere spunto dai nostri consigli di lettura per qualche pensiero per l’Epifania e, soprattutto, coccolarvi con un regalo tutto per voi.

Buone letture e che l’anno nuovo porti pace e serenità.

Il consiglio di lettura di Erna Corsi: Cuore nero, di Silvia Avallone. Questo è il romanzo che più mi ha colpita quest’anno, per la sua forza e la sua grazia insieme. La colpa e il castigo, il fato e il libero arbitrio, la condanna e la salvezza sono i veri protagonisti della storia. Arrivando dritta al cuore, e affondando senza un tentennamento, l’autrice riesce a non risultare giudicante, portando chi legge a una comprensione profonda.

Il consiglio di lettura di Elena Marrassini: Il pericolo di essere sana di mente, di Rosa Montero; autrice spagnola, tanta esperienza, firma di El País sin dal lontano 1976. Il suo non è un romanzo, non è un saggio e non è un’autobiografia tipica: è un regalo che questa donna che scrive fa a chi scrive. A me, guarda caso, lo ha regalato la scrittrice Romana Petri con uno dei suoi articoli/consigli. E quindi, aspiranti scrittorә, registә, scenografә, fotografә, pittorә e artistә tuttә, voi che in qualche modo volete “scrivere” la vita, perché non farvi questo regalo di fine anno? Vi troverete dentro la mente di coloro che creano, o che si sentono spintә a provarci, vi troverete in mezzo alle loro muse e ai loro demoni. E vi sentirete meno solә.

Il consiglio di Silvia Roncucci: Nella stanza dell’imperatore, di Sonia Aggio. Ho avuto l’impressione che l’autrice mi avesse presa per mano e fatta salire su un vascello diretto a Bisanzio. Proiettata in un tempo remoto e uno spazio altro, ho visto Giovanni Zimisce, lo straordinario protagonista, cavalcare giù per le colline, guerreggiare con destrezza, abbandonarsi alle passioni. L’ho trovato all’altezza di un altro Giovanni, il mio preferito – Drogo, protagonista de Il deserto dei Tartari. Mi sono ripromessa di leggere il pregresso della Aggio, che con questo testo ha vinto il premio Comisso under 35, e di seguire la carriera di questa giovane autrice che merita di essere conosciuta anche fuori dai confini.

Il consiglio di Paola Giannò: Stai zitta di Michela Murgia (Einaudi editore) è il primo libro che ho letto nel 2024. Un’opera che non può non diventare un classico perché in un modo così semplice da sembrare banale, e che banale non è, descrive quanto succede nella realtà di ogni giorno. Quel quotidiano che le donne, se non tutte la stragrande maggioranza, vivono e che è così diffuso da diventare scontato. E quindi invisibile mentre dovrebbe essere visto da tutte e tutti. Quel mantello di invisibilità si sta sgretolando e le donne non possono, non vogliono, non riescono, non devono più stare zitte. Michela Murgia ha avuto la capacità di tradurre tutto questo attraverso una scrittura efficace e franca, propria di colorә che hanno competenza nell’uso delle parole.

Il consiglio di lettura di Serena Pisaneschi: è doppio L’amurusanza e Gioia mia, di Tea Ranno, editi Mondadori. Per parlarne scrivendo solo due parole userei queste: amicizia femminile. Ranno ci porta in Sicilia a fare la conoscenza di donne straordinarie e diverse, unite da quell’istinto di sorellanza che nasce spontaneo a chi condivide le stesse radici. Le incontriamo ne L’amurusanza, giovani, appena accennate. Poi le ritroviamo in Gioia mia, più mature e consapevoli, ed è come tornare a casa. La terra siciliana ci entra nella pelle grazie al dialetto buttato qua e là, alle descrizioni, anche al polso passionale di queste donne mediterranee (e non). Se seguirete il mio suggerimento troverete ad attendervi personaggie che vi rimarranno nel cuore e che, in tanti modi diversi, troverete affini a voi. L’unico problema è che, quando chiuderete l’ultima pagina, vi avranno lasciato con un piccolo senso di nostalgia.

Il consiglio di Sara Simoni: arrivata la fine dell’anno non ho dubbi, il mio libro del 2024 è L’invicibile estate di Liliana di Cristina Rivera Garza (SUR, 2023). Era già presente nella mia top ten estiva, si è confermato uno di quei romanzi che ti porti dietro per molto tempo. Attraverso diari, lettere e ricordi, l’autrice ricostruisce la vita di sua sorella minore, Liliana, una giovane donna indipendente e piena di sogni assassinata dal suo ex fidanzato il 16 luglio 1990 a Città del Messico. Un libro che è un gesto di amore e di resistenza, un appello a preservare la memoria delle vittime come atto di giustizia e un manifesto contro i femminicidi. Il grande dolore di una perdita personale, diviene un atto politico di denuncia verso l’indifferenza istituzionale e sociale. 

Il consiglio di lettura di Alyssia Ziani: Le nebbie di Avalon (HarperCollins) di Marion Zimmer Bradley. Questo romanzo, un’affascinante reinterpretazione del mito arturiano, ci offre un punto di vista inedito: quello di Morgana. Anziché la strega malvagia delle leggende, Bradley ci presenta una donna complessa, combattuta tra il suo ruolo di sacerdotessa e i suoi desideri personali. La forza di questo libro sta nella capacità di dare voce a un personaggio femminile spesso marginalizzato, mostrandoci una Morgana umana, vulnerabile e potente. Un’opera che, scritta da una donna, risuona profondamente nel cuore di molte lettrici.

Il consiglio di lettura di Serena Betti: L’età sperimentale (Feltrinelli) di Erri De Luca e Ines de la Fressange, un libro che mi ha profondamente toccata. A pochi passi dai miei settant’anni, ho trovato in queste pagine una compagna di viaggio perfetta. L’autore e l’autrice parlano con delicatezza e profondità di un’età della vita spesso trascurata, invitandoci ad ascoltare il nostro corpo e a celebrare ogni giorno. La frase «Come dev’essere l’ultimo dei giorni? È quello che non ha nessun diritto naturale al giorno successivo. È quello che comincia con il ringraziamento di essere arrivato al suo mattino» mi ha particolarmente colpito. Questo libro è un invito a vivere pienamente ogni istante e a costruire un nuovo rapporto con noi stessә.

La Redazione

Foto in alto: di EliFrancis su Pixabay

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