“Un libro e …” – Amedeo, je t’aime, secondo romanzo di Francesca Diotallevi

Amedeo, je t'aime
Un libro e un podcast che raccontano la breve vita e il tragico destino di Amedeo Modigliani e di Jeanne Hébuterne, la sua musa.

La mia proposta per questo venerdì è il secondo romanzo di Francesca Diotallevi, si tratta di Amedeo, je t’aime, pubblicato nel 2015 per Electa. Partendo dal finale, l’autrice racconta la storia d’amore tra la giovane Jeanne Hébuterne e Amedeo Modigliani, soprannominato Modì (dal francese maudit, maledetto). Inizia, infatti, nel 1920 la sera in cui la ragazza, incinta del secondo figlio e in preda alla disperazione più scura, decide di uccidersi. Da qui parte la narrazione che copre tre anni, dal 1917 al 1920, attraverso gli occhi, i ricordi e la voce della stessa Jeanne.

Perché leggere un libro del quale si scopre (o già si conosce, perché è cosa nota) la fine già nelle prime pagine? la risposta è nella scrittura di Francesca Diotallevi. Con un uso attento delle parole riesce a dipingere due personaggi estremi nei quali non è facile identificarsi, si rimane incollati alle pagine per scoprire dove porterà quell’amore folle, pieno di sentimenti che brillano vividamente e allo stesso tempo sono distruttivi.

Amedeo, je t'aimeLe vicende sono solo in parte romanzate ma comunque basate su fatti reali, così come è vera l’ambientazione storica parigina. Una città perfetta per una storia d’amore che oscilla tra la passione più coinvolgente e la tragedia. I luoghi sono raccontati così in dettaglio che sembra di vederli con i nostri occhi. Sentiamo il freddo tagliente dello studio di Modigliani, l’odore di alcol che lui emana nei momenti in cui si lascia travolgere dal vizio. Tutto ciò che è scritto lo percepiamo come reale e vero, solo pochә scrittorә riescono a creare questa elegante alchimia.

Jeanne e Amedeo si incontrano nel 1917 a una festa di carnevale, lei ha solo diciannove anni e lui ne ha quattordici in più. A Montparnasse è noto per essere un uomo dal fascino irresistibile e sfuggente, malinconico, impetuoso e con uno stile di vita dissoluto. Lei arriva da una famiglia fortemente cattolica, timida e aspirante pittrice. Si innamorano a prima vista e si attraggono in modo fatale.

«Non volevo sentirmi in colpa per un peccato che non avevo ancora commesso ma c’era qualcosa, nel modo in cui Modigliani mi guardava, nei suoi stessi occhi, che mi portava a pensare che, se ne avessi avuto la possibilità, avrei trasgredito qualunque regola. C’era, nel modo in cui mi guardava, la promessa dell’impossibile, e avrei mentito a me stessa se avessi negato che avevo sentito quel richiamo fin dal primo momento in cui il suo sguardo si era posato su di me».

Dalle pagine emergono debolezze e passioni, un’attrazione fatale che porta Jeanne lontano dalla famiglia e dagli affetti. Abbandona i suoi sogni per essere la compagna di vita di un uomo molto difficile, completamente devoto alla sua arte e ottenebrato dall’abuso dell’alcol. Una donna oltre il consueto che si racconta in prima persona, una vita costellata di difficoltà che vive un amore che si trasformerà in una maledizione.

In accoppiata con il romanzo di Francesca Diotallevi vi propongo la serie podcast Modì: Inseguire un’ombra di Jacopo Veneziani (scritto con Ilaria Orrù) e prodotto da Chora Media promossa da Be Water Film (presente sulle principali piattaforme come Spotify). Sono sei episodi da circa venti minuti ciascuno. Lo show nasce come omaggio al film Modì di Johnny Depp (con Riccardo Scamarcio, che interpreta Amedeo Modigliani, Luisa Ranieri, Antonia Desplat e Al Pacino).

Jacopo Veneziani è uno storico dell’arte e divulgatore, ospite fisso del programma In altre parole (La 7) condotto da Massimo Gramellini e autore del libro La grande Parigi (Feltrinelli, 2023). In questo podcast ci porta alla scoperta di luci e ombre che hanno costellato la vita di Amedeo Modigliani.

Modigliani è ricordato principalmente per i dipinti e le sculture che ritraggono figure femminili dal collo allungato e gli occhi vitrei senza pupille, simbolo di introspezione. Questi non sono solo tratti stilistici, ma veicoli di emozioni: come se queste donne si stessero guardando dentro e fossero alienate rispetto alla realtà circostante. Un uomo sensibile alle emozioni che ha vissuto una vita dissoluta, tormentata e sfatta dall’alcolismo.

Dall’infanzia livornese con la madre Eugenia Garsin, alla tubercolosi e l’arrivo a Parigi dove il giovane Amedeo fa le prime scoperte artistiche ma inizia anche a bere e a vivere in alloggi di fortuna. Il successo non arriva e la sua salute, già molto debole, ne risente. L’incontro tra Modì e Jeanne Hébuterne cambierà la vita a entrambi e lì unirà anche nel tragico epilogo da tragedia greca.

Nei crediti del podcast sono riportate le fonti, con titoli di libri perfetti per approfondire quest’artista affascinante, compreso Modigliani, mio padre scritto proprio dalla figlia, Jeanne Modigliani. Una curiosità: la voce di Amedeo Modigliani è quella di Luca Ward. Buon ascolto e buon fine settimana!

Sara Simoni

Foto in alto: Jeanne Hébuterne

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