Fiesole e Teatro Solare: la violenza di genere non è solo il 25 novembre

Uguaglianza-di-genere, parità di genere
Cinque casette dove poter ascoltare e fare da testimone alle sottili forme di violenza che germogliano tra le mura domestiche.

Il Comune di Fiesole in occasione dello scorso 25 novembre ha avviato il progetto cAsA. Una iniziativa che coinvolge anche Teatro Solare, compagnia di produzione teatrale attiva dal 2000 sul territorio fiesolano e fiorentino. Il progetto è stato presentato il 29 novembre 2024 con la tavola rotonda Non chiamarlo Amore. Per una strategia di contrasto alla violenza di genere. All’evento di presentazione hanno preso parte la sindaca Cristina Scaletti e l’assessora alle Pari opportunità Donatella Golini. Erano presenti anche la presidente di Artemisia Centro Antiviolenza onlus, Elena Baragli, la referente del Codice Rosa USL Firenze Sud Est, Giuseppina Correa e rappresentanti dell’Arma dei carabinieri.

Il contrasto alla violenza di genere passa necessariamente dalla collaborazione tra le Istituzioni, che hanno il compito e la responsabilità di prevenire il fenomeno. Attraverso politiche educative e strumenti efficaci è possibile prevenire e contrastare la violenza. Infatti, l’intento del progetto è di non fermarsi alle manifestazioni in occasione del 25 novembre. Intende porre l’attenzione sulla necessità di sostenere le donne e non lasciarle sole nel riconoscere e nel denunciare le violenze. Occorre anche la consapevolezza che, troppo spesso, le violenze si consumano nel luogo che dovrebbe essere il rifugio sicuro di ciascuno, ovvero la casa.

È in quest’ottica e attraverso l’arte come strumento di denuncia che il Comune di Fiesole ha affidato al Teatro Solare il progetto cAsA. Si tratta di una installazione diffusa sul territorio, rivolta a donne e uomini di tutte le età. Il progetto prevede la costruzione di una città immaginaria dove poter ascoltare e fare da testimone a quello che succede tra le mura domestiche. Le case sono quei luoghi di normalità che troppo spesso nascondono forme di violenza più o meno velate che possono manifestarsi in molti modi. Ricatti emotivi, desiderio di controllo, utilizzo di un linguaggio sessista, violenza economica, imposizione di ruoli stereotipati. Queste sono solo alcune delle sottili forme di violenza che fatichiamo a riconoscere. Queste forme di violenza spesso germogliano proprio in quel luogo dove cresciamo e ci sentiamo al sicuro.

Il progetto è stato avviato nel novembre 2024 con l’installazione nel Palazzo Comunale di Fiesole di due casette per dare voce ad episodi di ordinaria violenza di genere. Lo scopo è la raccolta di materiale in modo anonimo tramite un sistema di registrazione. Poi, il percorso proseguirà con la costruzione di altre cinque casette nei circoli Arci del territorio. Terminerà l’8 marzo 2025 in un intervento finale ispirato al materiale raccolto dalle artiste Elena Martongelli, architetta di formazione, scenografa, performer ed educatrice di professione e Maria Durbá, educatrice e performer attiva nei collettivi che si occupano di politiche di genere a Firenze.

Un ringraziamento speciale all’amica Silvia Bagnai che ci ha segnalato l’iniziativa e che dimostra come, anche chi ci segue, possa collaborare con il nostro progetto editoriale. Il femminile è un campo sconfinato e ricchissimo, infinito e L’Altro Femminile vuole illuminare quelle donne che sono passate inosservate, inascoltate, sminuite. Allo stesso modo ha l’intenzione di mettere in luce le donne che oggi lottano per affermare sé stesse, per far comprendere il loro valore al di là dei preconcetti di genere: è al loro fianco per sostenerle e portarle fuori dall’ombra.

Paola Giannò

Foto in alto: elaborazione grafica

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1 commento su “Fiesole e Teatro Solare: la violenza di genere non è solo il 25 novembre”

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