Pillole di Femminile – Storie piccole che raccontano un mondo grande #129

anna - pillole di femminile
Il racconto di oggi è opera della nostra Paola Giannò. Anna non può e non vuole dirlo, ma questo è. Non c’è ombra di dubbio.

Nuovo appuntamento con Pillole di femminile, la rubrica per riflettere su alcuni piccoli grandi temi legati alla vita di tutti i giorni. Partecipa alla nuova call “Abbagli”, invia il tuo racconto inedito entro il 30 aprile 2025.

Anche oggi la sveglia di Anna suona di buon’ora. A sedere sul bordo del letto sceglie con cura la foto da inviare alle chat di famiglia. Ogni mattina augura il buon giorno a tutti, poi si prepara e chiude casa per andare al lavoro. Le piace lavorare, le piace la vita d’ufficio. La fa sentire importante. Le piace tanto quanto non ha mai sopportato l’idea di fare la donna di casa. Le faccende domestiche la annoiano, anzi, le restano proprio antipatiche. Seduta alla sua scrivania invece si sente contenta; e ogni sera torna a casa soddisfatta. I doveri casalinghi invece possono attendere, c’è sempre tempo per stirare o spolverare. Anche oggi si atterrà al minimo sindacale, al resto ci penserà domani, o forse anche nei prossimi giorni.

Uscendo dall’ufficio, prima di andare a prendere l’autobus, si ferma per un caffè al bar di fronte e lo incontra. Lui. Quell’uomo che non riesce proprio a togliersi dalla mente e soprattutto dal cuore. Anna è una donna dalla forte razionalità, ripete continuamente a sé stessa che quello non è l’uomo giusto per lei. Ma nonostante se lo ripeta in continuazione non funziona. Qualsiasi cosa è un continuo e casuale riferimento a lui o a qualcosa che lo riguarda. Ogni discorso, anche con persone estranee all’ambiente lavorativo, le ricordano lui o qualche episodio a lui connesso. Ogni momento di inoperoso silenzio viene riempito dalla sua immagine, talvolta anche quando è indaffarata un subdolo pensiero di lui si insinua e la distrae.

Mentre lo pensa un dolce subbuglio le prende la bocca dello stomaco, le sale su fino al cuore per poi scendere a precipizio fino alla punta dei piedi. Quando il cellulare suona e sul display appare il suo nome il battito accelera e Anna si sente come un adolescente alla prima cotta. Allo stesso modo quando il cellulare trilla che è arrivata una mail, lo cerca trepidante nella borsa sperando che sia stato lui a scrivere. Le piace come scrive. Le piace anche come parla, come la guarda, come si muove, come gesticola. Tutto di lui le piace, anche le cose che in altri momenti in altre persone non ha mai sopportato. Le piacciono perché sono sue. Continua a ripetersi che non è niente, che si tratta solo di un’amicizia. In cuor suo sa benissimo che non è così, ma non lo dirà mai: non lo dirà mai a nessuno e neanche a se stessa. Se pronunciasse a voce alta quella tremenda verità rischierebbe di diventare vera. E invece sa che non potrà mai esserlo.

Anna lo sa bene, lo sa così bene perché accanto a lui c’è già un’altra persona: lui ha una moglie. Una moglie non è una cosa che si può far finta che non esista. Un sentimento sbagliato invece sì. Questa è l’unica realtà possibile e praticabile. Continuerà a vederlo, a prendere casualmente qualche caffè al bar di fronte all’ufficio. Parleranno come fossero due amici, niente di più. Solo un’innocente amicizia. E chi l’avrebbe mai detto che all’età di settantacinque anni la signora Anna, con tre figli ormai grandi, diversi nipotini e un marito al camposanto da vent’anni, si sarebbe innamorata di nuovo. Anna non può e non vuole dirlo, ma questo è. Non c’è ombra di dubbio. Questo è amore.

Paola Giannò

Foto in alto: Elaborazione grafica di Erna Corsi

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