In questo numero la famosa criminologa si trova ad affrontare ad affrontare temi di grande attualità che scuotono dall profondo la società contemporanea.
È uscito il 2 gennaio nelle edicole IL n. 316 di Julia, dal titolo Deep Fake, edito dalla Sergio Bonelli Editore, con sceneggiatura di Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero, disegni di Lorenzo Bovo e copertina di Cristiano Spadoni.
L’avventura di Julia questo mese è di grande attualità. Bullismo, adescamento sessuale ai danni di minori e manipolazioni da I.A. costituiscono gli ingredienti shock di un’indagine che apre scenari imprevedibili non solo per Julia, ma per tutti noi. Sarà sempre più difficile nei prossimi anni distinguere la verità da contenuti artificiali.
La differenza sostanziale si spera continui a farla l’essere umano, che dovrà, come appunto la nostra investigatrice, riuscire a controllare e gestire i nuovi strumenti senza lasciarsene imprigionare. Nel finale assai riuscito Julia si avvale proprio della tecnologia per incastrare il colpevole.
L’albo scorre bene nell’impaginazione e nei ritmi narrativi che potrebbero interessare benissimo anche i più giovani. Le relazioni umane sono un altro elemento di puntello in una società che sta riscrivendo velocemente regole e prospettive, trovando ampio risalto nelle dinamiche della storia.
Graficamente è apprezzabile la scelta del disegnatore Bovo di attualizzare l’immagine di Julia, a nostro avviso, attribuendole tratti somatici simili ad Ariana Grande, senza stravolgere troppo la sua essenza. I personaggi comprimari o secondari sono resi in maniera accurata e personalizzata. Bella la copertina di Spadoni in cui ancora una volta si ribadisce un concetto: la vittima di un reato, soprattutto se minorenne, non deve mai essere colpevolizzata. Julia lo sa e, mentre protegge la sua giovane amica, lancia uno sguardo di sfida ad alcuni ragazzi già pronti a deridere chi dovrebbe essere solo protetto.
Romano Pesavento
Foto in alto: di Geralt su Pixabay
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